Perugia (3-5-2): Koprivec, Giacomazzi (78’ Fabinho), Goldaniga, Mantovani, Faraoni, Verre, Rizzo (80’ Lanzafame), Fossati, Crescenzi, Falcinelli, Ardemagni (66’ Parigini). In panchina: Provedel, Comotto, Hegazy, Taddei, Nicco, Nielsen. Allenatore: Andrea Camplone.
Pescara (4-2-3-1): Fiorillo, Zampano, Salamon (88’ Zuparic), Fornasier, Pucino, Torreira, Memushaj (58’ Brugman), Politano (80’ Abecasis), Bjarnason, Pasquato, Melchiorri. In panchina: Aldegani, Zuparic, Lazzari, Selasi, Sansovini, Pettinari, Caprari. Allenatore: Massimo Oddo.
Reti: 51’ Goldaniga, 61’ Politano, 73’ Bjarnason (rig)
Arbitro: Michael Fabbri di Ravenna
Ammoniti: Verre, Zampano, Salamon, Torreira, Melchiorri, Mantovani, Rizzo, Fossati, Parigini
Vincere, in 90 o 120 minuti: la classifica obbliga il Pescara ai tre punti contro il Perugia nel turno secco dei play off e continuare la corsa verso la serie A. Se è al Curi a giocarsela, la squadra biancazzurra lo deve alla cura Oddo, applicata all’ultima di campionato e proseguita anche oggi: Politano, Bjarnason e Pasquato alle spalle dell’unica punta Melchiorri, anche se è Torreira il motore pulsante del Delfino.
Il primo tempo è a completo appannaggio adriatico: 8 minuti e Pasquato spara il radente ravvicinato e costringe Koprivec alla respinta ardita, ribadisce subito Melchiorri ma colpisce il palo. Ben presto diventa un forcing: al 23’ Melchiorri scuote nuovamente il palo, stavolta quello traverso, con un colpo di testa a botta sicura su cross dalla sinistra. L’azione è però viene fermata dall’arbitro Fabbri per un fallo dello stesso numero 9 pescarese su Mantovani; lui non ci sta, e allora al 35’ si libera di qualunque difensore sfondando sulla sinistra dell’area con una veronica a passi di danza sul pallone, arriva a tu per tu con Koprivec ma la manda altissima. Perugini bloccati nelle intenzioni offensive, soprattutto dall’interdizione a centrocampo dettata dalla foga del giovane Torreira. L’ultimo sussulto del primo tempo, neanche a dirlo, è di Melchiorri che al 44’ si ripresenta ad un metro dalla porta ma la sua conclusione viene anticipata miracolosamente da Mantovani.
Nessun cambio in avvio di ripresa, ma cambia subito il risultato stravolgendo l’andazzo del match: punizione di Fossati al 6’st dalla lunga distanza, in mezzo all’area la raccoglie Goldaniga, troppo larghe le maglie difensive pescaresi e sul colpo di testa piazzato a incrociare non può arrivare Fiorillo. Dubbi sul fuorigioco dell’intera linea dei saltatori biancorossi ma è comunque 1-0. Prende così coraggio la squadra di Camplone, in vantaggio alla prima occasione, e al’12’st il calcio piazzato si ripete ma dalla bandierina: raccoglie ancora di testa Goldaniga, nuovamente libero, ma manca il bersaglio di pochissimo. Oddo corre ai ripari con il cambio Brugman-Memushaj, è però Politano, al 16’st, a metterci una pezza con una cavalcata esplosiva sulla porzione destra della metà campo perugina, resiste alla marcatura di mezza difesa, si accentra sul limite dell’area a infilza Koprivec che sbaglia l’uscita. 1-1. I Delfini tornano in modalità squalo, trainato da un Melchiorri affamatissimo che, al 21’st, dribbla tutti sulla destra e suggerisce sulla sinistra per l’inserimento di Bjarnason che arriva puntuale ma marcato stretto e riesce a deviarla solo in scivolata: fuori di poco a portiere battuto. Due minuti dopo, invece, la palla è buona proprio per Melchiorri, già pronto a deviare in porta il traversone di Politano, ottimo nella spinta negli ultimi 40 metri, ma Koprivec si fa perdonare l’errore precedente e con la punta della mano destra riesce a deviare in corner. Il momento di debacle è bello che superato grazie alla genialità di Melchiorri: al 26’st Brugman gli manda in profondità una palla ghiotta da concludere dai 3 metri ma lui vede il rimorchio e inventa la torre all’indietro per Politano che viene falciato da dietro da Fossati mentre è pronto a sparare a botta sicura: per Fabbri è solo giallo ma è comunque calcio di rigore. Se ne incarica Birkir Bjarnason, rigorista insolito ma spietato e preciso a mandarla sotto la traversa. 1-2. Festa biancazzurra pronta a esplodere ma ancora prematura perché al 30’st il Perugia fa sul fondo in percussione per Rizzo che riceve sul lato destro dell’area di rigore e cerca il tiro in porta, ribattuto da un difensore, la palla arriva poi Falcinelli che in corsa non inquadra bene e la manda sul fondo, ma la difesa di Oddo era nuovamente spiazzata. A Camplone basta il pari e lo cerca buttando dentro Fabinho che al 34’st compie una magia: dribbling a liberarsi sulla destra e conclusione a sopresa da fuori area che gira verso l’incrocio dei pali, Fiorillo vola ma è in ritardo sulla palla che esce di un pelo. Il finale è per uomini duri, il Perugia non si arrende e continua ad attaccare senza pietà, il Pescara deve murare l’area di Fiorillo e ci scappano anche le proteste per un blocco di Salamon, ma è petto pieno in area piccola sul tiro di Lanzafame. Il portiere pescarese deve spazzare con i pugni ben due cross negli ultimi due minuti regolamentari; cinque quelli di recupero ma il Pescara è coriaceo e rintuzza l’assedio degli umbri. Goldaniga, al 94’ va all’ultima zampata da due passi ma è in fuorigioco, nonostante la respinta di Fiorillo. Ultimo atto, l’impresa è compiuta.
Rimonta simbolo di un Pescara rigenerato da Oddo, gran prova di carattere che fa volare i biancazzurri in semifinale play-off. Sulla strada della serie A, dopo essersi scrollati di dosso il peso di Baroni, c’è il Vicenza di Marino, altro ex tecnico “cacciato” da Pescara a brutto muso. Partita d’andata venerdì al Menti alle 18:30; ritorno all’Adriatico il 2 giugno alle 21:00.