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Vaccinazioni anche in farmacia: firmato il protocollo. A metà aprile arriva Johnson&Johnson

L’unico modo per uscire dal tunnel è la campagna vaccinale.

A ribadirlo è il ministro della Salute Roberto Speranza che ha “firmato il protocollo con Regioni e farmacisti per far partire in sicurezza le vaccinazioni Covid nelle farmacie del nostro Paese”.

L’accordo quadro, sottoscritto tra governo, Regioni, Federfarma e Assofarm prevede regole ben precise:

  • I farmacisti: verranno formati con un corso obbligatorio indetto dall’Istituto Superiore di Sanità
  • I vaccini: verranno somministrati in area esterna, pertinenziale alla farmacia, con appositi percorsi dedicati, oppure anche in area interna purché nel rispetto delle misure di sicurezza e separatamente dagli spazi che accolgono l’utenza nello svolgimento delle attività ordinarie. L’area deve essere sempre opportunamente arieggiata. Le somministrazioni possono essere effettuate anche a farmacia chiusa. Si dovranno poi seguire dei congrui intervalli tra gli appuntamenti e dovranno sempre essere presenti addetti al primo soccorso. Tutti, farmacisti e utenti, dovranno indossare mascherine Ffp2. Ai farmacisti verrà riconosciuta una remunerazione di 6 euro per l’atto professionale del singolo inoculo vaccinale (ulteriori eventuali oneri potranno essere previsti sulla base di specifici accordi regionali).

“Oggi facciamo un altro importante passo in avanti per rendere la campagna vaccinale più veloce e capillare” così il ministro della Salute Speranza mentre in Europa, entro meno di un mese (il 19 aprile) è previsto l’arrivo del vaccino Johnson&Johnson, già approvato nelle scorse settimane da Ema ed Aifa. L’arrivo di questo quarto vaccino è molto atteso visto che, al contrario di quelli già in uso, è un monodose e non necessita di richiamo. Le dosi destinate all’Italia, secondo quanto stabilito dagli accordi europei sono di 7,3 milioni nel secondo trimestre e di 15,9 nel terzo.