“Con riguardo alla vicenda del sottopasso di Villa Pavone non posso che esprimere il mio totale disappunto per il comportamento messo in atto da RFI”. A dirlo è l’assessore Stefania Di Padova dopo l’odierna chiusura del sottopasso, quando nelle scorse ore era stata invece annunciata l’apertura.
“Ieri, dopo un consulto tra i tecnici del Comune di Teramo e i tecnici della Ditta che ha realizzato l’opera, sentite anche le richieste dei cittadini e considerando i tre giorni di festa, è stata presa la decisione di aprire il sottopasso – dice l’assessore – Come ho precisato nel breve comunicato precedente, il sottopasso non sarebbe stato fruibile in questa prima settimana da parte di tutti i cittadini, per via del mancato collegamento elettrico del servoscala. Ciò nonostante avrebbe agevolato tanti che tra oggi e domenica si fossero recati presso il cimitero di Cartecchio. L’ odierna chiusura all’utenza del sottopasso da parte di RFI, senza nessuna comunicazione al Comune e contravvenendo a quanto pattuito ieri durante apposito sopralluogo, è fatto grave e irrispettoso nei confronti dei cittadini, disorientati da comunicazioni contrarie nell’arco di poche ore”.
E ancora: “Aggiungo che mercoledì scorso il Comune, nel prendere in carico l’opera, aveva chiesto alcune piccole opere complementari a RFI, concedendo il termine di 10 giorni, ma non si rilevavano ostacoli all’apertura ai pedoni, motivo in più per cui l’Ente ha optato per una, seppur parziale, apertura immediata. La convenzione sottoscritta nel 2016 prevede contestualmente all’apertura del sottopassaggio la soppressione del passaggio a livello, il Comune ha espressamente chiesto che per questi tre giorni si ovviasse alla chiusura del passaggio a livello, per non ingenerare confusione, dichiarando che avrebbe provveduto lunedì 4 novembre ad emettere l’ordinanza di soppressione dello stesso. In ogni caso e a prescindere dalle ragioni, il Comune, e con esso tutti i cittadini di Teramo, non è stato messo al corrente del cambio di programma e della decisione di RFI di chiudere di nuovo l’opera, né da parte di RFI né da parte dell’impresa che, presumibilmente, ha effettuato la chiusura successivamente all’apertura. È chiaro che il Comune chiederà spiegazioni su questa spiacevolissima vicenda e assumerà le conseguenti decisioni a tutela dei propri cittadini”.