Negli anni, Daidone ha consolidato un valido percorso espositivo, legato alla frammentazione degli spazi, che spesso avviene con un gioco di colori originale e con piani visivi che l’artista carica di significati e metafore del vivere umano.
“Daidone infatti non è alla ricerca della bellezza dell’effimero ma di quella che da un lato dice la verità. Dall’altro lato il tutto, perchè sempre e comunque il tempo dell’arte è il tempo dell’eternità e vive il frammento come porta dell’infinito, vive il sentimento del tempo”.
La mostra, negli spazi espositivi di Frammenti d’arte a Monteverde Vecchio, è curata dal critico d’arte Massimo Pasqualone che sottolinea come l’artista Concetta Daidone “opera una rivoluzione di oggetti, di paesaggi e di luoghi che attingono alle dimensioni più recondite della psiche, attraverso operazioni di recupero del materiale legato ai ricordi, alla storia personale, al vissuto nel tempo e per il tempo”.