A ricordarlo, l’associazione Carrozzine Determinate Abruzzo, tramite il suo presidente Claudio Ferrante che si è occupato personalmente della situazione.
“Il caso di Lidia, è sicuramente uno tra i più gravi di tutta la provincia ed è ancor più grave e paradossale quando i tagli colpiscono queste situazioni difficilissime che richiedono uno sforzo enorme delle famiglie già ridotte allo stremo”, commenta Ferrante.
È notizia di oggi il ripristino del 100% delle terapie di cui Lidia usufruiva, “terapie che per la giovane possono essere considerate alla stregua di un farmaco salvavita”, come spiega la mamma Marilena La Rovere. “Siamo esasperati dalle continue traversie e dalle continue lotte per garantire il diritto alla vita e alla salute per Lidia”, continua mamma Marilena, “anche questa volta ci saremmo sentiti soli contro tutti se non ci fosse stata l’Associazione Carrozzine Determinate. Siamo felicissimi del risultato e che uffici competenti abbiano agito prontamente, ma speriamo che il ripristino delle terapie sia definitivo, perché dal centro di riabilitazione ci hanno fatto sapere che l’Asl ha richiesto delle ulteriori visite specialistiche”.
“La vicenda di Lidia e il rispetto dell’equilibrio precario su cui è costruita la sua vita è un obbligo per tutta la società e per le istituzioni in primo luogo. Siamo disposti anche ad incatenarci con la famiglia davanti agli uffici della Ausl qualora fosse necessario per tutelare il diritto alla salute ed a una vita dignitosa per una persona colpita da una disabilità così grave”, chiosa Claudio Ferrante.