Cause civili in Abruzzo: quelle pendenti sono 45mila

Abruzzo. Sono 3.328.455 le cause civili pendenti nei 139 uffici giudiziari italiani, di cui 44.809 solo in Abruzzo. I dati sono stati raccolti per la prima volta a livello nazionale, grazie al progetto “Data Warehouse della Giustizia civile”, promosso dal Dipartimento dell’Organizzazione Giudiziaria, e consentono di conoscere non solo i numeri del così detto “arretrato dei giudici”, ma anche i settori in cui la giustizia civile fatica a portare a termine le varie cause.

E ciò che emerge dall’indagine conferma purtroppo un concetto ben conosciuto da chi, in qualche misura, è coinvolto, riguardante l’eccessiva durata media dei processi civili nel Belpaese, che relega la giustizia italiana in fondo alle classifiche internazionali sull’efficienza dei sistemi giudiziari.
Lo studio, infatti, mette sotto la lente, con dovizia di particolari e di numeri, il carico nazionale degli affari civili pendenti, ovvero tutti i procedimenti portati all’esame dei giudici e non ancora conclusi al 30 giugno 2013. Si va dal contenzioso civile ordinario, ai fallimenti, dalle liti seriali come il risarcimento danni di veicoli e natanti, alle controversie previdenziali, dai procedimenti di volontaria giurisdizione, alle separazioni e ai divorzi consensuali e giudiziali. Senza dimenticare i ricorsi per decreto ingiuntivo, le tutele, le curatele e le amministrazioni di sostegno.
Un arretrato che mostra gravi lacune, come ad esempio le cause non ancora concluse iscritte a ruolo fino all’anno 2000, considerate la vera “patologia su cui intervenire”, come ha detto lo stesso Mario Barbuto, capo del Dipartimento Organizzazione Giudiziaria. Ma dal Ministero vengono indicate anche le soluzioni per smaltire questa montagna di lavoro vecchio, estendendo le best practices esistenti, studiando le piante organiche e analizzando iflussi, perché in Italia tutti gli uffici possano viaggiare alla stessa velocità.
L’Abruzzo, dunque, con i suoi otto distretti (tutti di dimensione tra i medi e i piccoli), formati oltre che dai capoluoghi di provincia anche dai Tribunali di Avezzano, Lanciano, Sulmona e Vasto, non è tra le regioni peggiori, sebbene mostri una notevole varietà di situazioni al suo interno.
In linea con la media nazionale, il dato più significativo che emerge in regione è che al primo posto per numero di cause iscritte a ruolo ci sono quelle che riguardano il contenzioso ordinario, ovvero i contratti e le obbligazioni varie, le responsabilità extracontrattuali, i diritti reali, il possesso, le trascrizioni e il comodato, con 27.415 cause ancora pendenti. L’altro grande settore che impegna maggiormente i giudici dei tribunali civili riguarda il lavoro, maggiormente nel settore privato e per una piccola parte quello pubblico, e la previdenza, con più della metà delle cause registrate (8.518).
Al Tribunale di Teramo va il record di fascicoli totali pendenti (12.039), seguito da Pescara (11.202), Avezzano (6.183), L’Aquila (4.373), Chieti (4.311), Vasto (2.743), Lanciano (2.123) e Sulmona (1.830). Ma, se si considera il confronto tra la dimensione dell’ufficio e il bacino di utenza, è Avezzano a guidare questa classifica (30%), seguita da Teramo (29,6%), L’Aquila (26,3%), Vasto (24%), Pescara (22,9%), Chieti (10,7%) e Sulmona (10,3%), mentre il Tribunale con meno carico è Lanciano con solo il 4%.
E, tra gli arretrati più vecchi, se a Teramo ci sono ancora 37 cause iscritte prima del 2000, ad Avezzano se ne contano 27, a Pescara 21 e all’Aquila 16, solo per citare i casi a doppia cifra. Come per il resto d’Italia, anche in Abruzzo il lavoro comincia ad accumularsi nel quadriennio 2001-2005, sedimentandosi in maniera preoccupante in quello successivo, fino ad aggravarsi in maniera è patologica tra il 2011 e il 2013. Anche in questa regione sono le cause di lavoro, dopo l’ordinario, a costituire il malloppo dei procedimenti pendenti (6.556), con a capo sempre Teramo (2.315), seguita da Pescara (1.355) e Chieti (629).
Infine una nota anche per le procedure di tutela, curatela e amministrazione di sostegno che in Abruzzo hanno superato quota 3mila. A guidare la classifica è Pescara con 1145 procedimenti in corso, cui segue Teramo (1087), Chieti (526), L’Aquila (324), Vasto (316), Lanciano (304), Sulmona (178) e Avezzano (167).

Manuela Martella

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