Giulianova. “Sul chiosco di Parco Franchi avvieremo la richiesta urgente di un Forum Cittadino e se ci verrà negato allora saremo costretti a percorrere altre strade tra cui quella giudiziaria visto che sono tante le anomalie riscontrate ed esaminate.
Ovviamente, vorremmo risolvere la questione sul piano della politica, ma occorrono anche gli interlocutori”. Così ha chiuso il suo intervento il consigliere Franco Arboretti, capogruppo de Il Cittadino Governante, a margine dell’assemblea pubblica al Kursaal indetta assieme al Movimento 5Stelle. Prima ancora lo stesso Arboretti aveva bollato l’intervento di Vincenzo Rosci (rappresentante del Pd locale) come una provocazione ed un tentativo maldestro di rovinare una festa di popolo.
La manifestazione, che ha avuto un largo consenso partecipativo nonostante la bella giornata quasi estiva, è stata aperta dal professor Andrea Palandrani che ha ricostruito la questione del “Piano Chioschi” con riferimento alla delibera del febbraio 2012. Palandrani ha sottolineato: “Il Parco Franchi è il cuore verde del centro di Giulianova Lido e non si può cementificare un polmone verde cittadino. Non vogliamo colpire un imprenditore –ha chiosato Palandrani-, ma sicuramente questa Amministrazione maldestra che ha ingannato gli imprenditori consentendo di costruire su strutture che non sono amovibili e, quindi, in contrasto con la normativa vigente”. La parola è passata poi a Franco Arboretti che ha così esordito: “Il Parco Franchi è un bene prezioso che appartiene alla comunità giuliese e la nostra voce si leva alta per tutelare gli spazi pubblici. Voglio ricordare –ha continuato Franco Arboretti- che già nel 1964 ben tre Ministeri segnalavano pubblicamente il lungomare centrale “come bene da tutelare”.
In questi ultimi anni, proprio a ridosso di quel lungomare, sono state compiute scelte davvero inopportune come la realizzazione del fabbricato a nord del Kursaal posto sotto sequestro dalla Magistratura, la creazione di piazza del Mare (ex golf bar) divenuta una landa desolata, piazza Dalmazia addobbata con cordoli ed erba sintetica, vela in cemento armato all’inizio del molo nord, chiosco a ridosso dell’inizio del lungomare monumentale, colonne di marmo prive del supporto porta-lampade ed altre amenità”. Ha concluso Franco Arboretti: “Sarebbe opportuno che prevalesse il buon senso al fine di evitare antipatiche soluzioni alternative”. Poco dopo ha preso la parola il consigliere Margherita Trifoni (Movimento 5Stelle) che ha detto: “Mio padre Romolo, quando era sindaco, si è adoperato moltissimo per preservare un ambiente a misura d’uomo. Oggi non si può sfregiare il verde che appartiene a tutti Quella del chiosco di Parco Franchi –ha sottolineato Margherita Trifoni- è una delle tante scelte scellerate messe in atto dall’attuale Amministrazione che rifiuta categoricamente di usare almeno un briciolo di buon senso. Spero che si possa tornare indietro da questo scandalo chiamato “Piano Chioschi” portato avanti da questa discutibile ed inopportuna Amministrazione”.
Poi è stata la volta del consigliere regionale Riccardo Mercante: “La colpa di ciò che sta accadendo è solo del Partito Democratico che ha creato a Giulianova delle situazioni davvero paradossali ed inconcepibili”. Quindi è stata la volta di Vincenzo Rosci (esponente del locale Partito Democratico) che si è dichiarato contrario ai chioschi dando nel contempo stilettate a destra ed a manca con dei sottintesi percepiti come delle accuse personali nei confronti di alcuni presenti. In qualche modo gli ha risposto l’architetto Aldorino Di Gaetano: “Qualcuno ha voluto a tutti i costi gettarmi del fango addosso, ma ho dimostrato con carte alla mano che sono completamente estraneo all’attuale Piano Chioschi. Le responsabilità occorre cercarle altrove attraverso i documenti che posso esibire in qualsiasi momento”.
Dopo altri interventi da parte di alcuni presenti, la conclusione è stata affidata ad Andrea Palandrani che brevemente ha detto: “Quando esiste una lacuna, come nella fattispecie del Chiosco di Parco Franchi, occorre che i cittadini facciano muro contro gli atteggiamenti che vanno contro il buon senso”.