Sono mesi che non ti si vede. Si è pensato avessi finalmente trovato l’AMMORRE!!!! Ma non ci puoi trascurare così, non sembra giusto.
Alcuni addicted
Cari addicted,
forse ci avete azzeccato. Non è affatto giusto.E forse l’amore c’entra, a kind of. Quello per una città che ho lasciato qualche tempo fa. E d
Mettete insieme un impellente bisogno di respirare polveri sottili e una biciclettata sui Navigli, aggiungete un sano “faccio cose vedo gente al fuorisalone”, spruzzateci tre giorni piovosi e l’autografo (mancato) del Mago Forrest. Viene fuori il ritorno perfetto di Grace all’ombra della Madunnina.
Grace is back.
E se alle tastiere ci si augura sia un ritorno dur(ant)evole, quello sopra e sotto i cieli di Milano è stato un flash piacevole, da assumere a intervalli regolari, senza esagerare. Un po’ come l’Imodium.
Mi sono tuffata in vite sopravvissute alla mia dipartita, in stralci di quotidianità rassicuranti, in occhi e papillon, entrati con lieve spinta in questo debole cuoricino.
INCONTRI&SCONTRI
Uno dei tanti immigrati leccesi a Milano che conosco mi parlò tempo fa di una cosa che si chiama sincronicità degli eventi. È una roba pseudo-esoterica ai limiti dello scientifico per cui esistono, nella vita di tutti, delle coincidenze significative. Lì per lì non ci credetti, tutta presa da un cosciotto d’agnello a soli 9,50 se si accettava di mangiarlo a mani nude e senza tovaglioli. Pensavo fosse una di quelle mosse intellettualoidi, studiate per attirare l’attenzione. Si mescola la filosofia alla psicoterapia e al pollice verde, sperando che qualcuno se la beva. Ma finalmente ho capito, il cosmo mi ha fatto ricredere. Tre giorni a Milano sono stati come mezz’oretta nell’alimentari sotto casa. Incontri e scontri su mezzi di ogni genere: sul tram, sullla metro, sul treno, in bicicletta all’una lungo viali noti per le altolocate frequentazioni, perfino in mezzo ad un ex-capannone sfitto adibito a località preferita dai Ravers di mezza Europa. Touchè.
AMORI SFIGATI
COME COCAINE-KATE
So cos’hai fatto (ieri sera). Non è lo spin-off di un horror targato 1997. E nemmeno il claim di una pubblicità per l’alito cattivo. Ma è quello che ho pensato quando in stazione centrale, sull’orlo della ri-partenza (obbligata Trenitalia data odyosa nube di cenere) ho cominciato a notare ragazzi e ragazze nella mia stessa condizione.
Ballerine, sneakers, anfibi e ankle-boots dall’inconfondibile alone di fango secco.
So cos’hai fatto: hai girato mezza Milano sotto una pioggia battente con un ombrellino scozzese a 3 euri. Sei arrivata nel luogo designato per il party più cool tra i parti cool della seconda metà di aprile. Hai fatto mezz’ora di fila (sempre sotto la pioggia battente) e hai pagato 15 euro per attraversare un chilometro melmoso ed entrare in un hangar di 10.000 metri quadri dove trionfavano radical chic e musica Tuz.
Ma alla fine ti sei sentita un pò come Kate (Moss) che va a sculettare al Glastonbury mentre suona Pete (Doherty). E ne è valsa la pena.
POST SCRIPTUM: Saltato shopping nel super secretissimo store di MJ. Stop. Attendo report da inviata sul posto. Stop. Che poi ho scoperto non è mica così secretissimo. Stop.
POST POST SCRIPTUM: è aperto il sondaggio tra i lettori. Chi preferisca questa nuova svolta mistico-terrena di Grace mandi un sms agli editori. Tanto non rispondono.
Grace
Link utili per la lettura:
Video Consigliato
http://www.youtube.com/watch?v=nDBxUOgMHDM
Consigli di stile
http://www.shoespotlight.com/wp-content/uploads/2008/12/kate_moss_hunter_boots.jpg
Gruppo di supporto
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