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GRACE, DOVE SEI?

Cara G.,
Sono mesi che non ti si vede. Si è pensato avessi finalmente trovato l’AMMORRE!!!! Ma non ci puoi trascurare così, non sembra giusto.
Alcuni addicted

Cari addicted,

forse ci avete azzeccato. Non è affatto giusto.E forse l’amore c’entra, a kind of. Quello per una città che ho lasciato qualche tempo fa. E dove sono tornata, for a while.

Mettete insieme un impellente bisogno di respirare polveri sottili e una biciclettata sui Navigli, aggiungete un sano “faccio cose vedo gente al fuorisalone”, spruzzateci tre giorni piovosi e  l’autografo (mancato) del Mago Forrest. Viene fuori il ritorno perfetto di Grace all’ombra della Madunnina.

Grace is back.

E se alle tastiere ci si augura sia un ritorno dur(ant)evole, quello sopra e sotto i cieli di Milano è stato un flash piacevole, da assumere a intervalli regolari, senza esagerare. Un po’ come l’Imodium.

Mi sono tuffata in vite sopravvissute alla mia dipartita, in stralci di quotidianità rassicuranti, in occhi e papillon, entrati con lieve spinta in questo debole cuoricino.


INCONTRI&SCONTRI

Uno dei tanti immigrati leccesi a Milano che conosco mi parlò tempo fa di una cosa che si chiama sincronicità degli eventi. È una roba pseudo-esoterica ai limiti dello scientifico per cui  esistono, nella vita di tutti, delle coincidenze significative.  Lì per lì non ci credetti, tutta presa da un cosciotto d’agnello a soli 9,50 se si accettava di mangiarlo a mani nude e senza tovaglioli. Pensavo fosse una di quelle mosse intellettualoidi, studiate per attirare l’attenzione. Si mescola la filosofia alla psicoterapia e al pollice verde, sperando che qualcuno se la beva. Ma finalmente ho capito, il cosmo mi ha fatto ricredere. Tre giorni a Milano sono stati come mezz’oretta nell’alimentari sotto casa. Incontri e scontri su mezzi di ogni genere: sul tram, sullla metro, sul treno, in bicicletta all’una lungo viali noti per le altolocate frequentazioni, perfino in mezzo ad un ex-capannone sfitto adibito a località preferita dai Ravers di mezza Europa. Touchè.

 

AMORI SFIGATI
Quando vivevo a Milano ne ho collezionati alcuni. Da quando sono tornata a stare in Abruzzo niente che possa essere apostrofato con l’etichetta di cui sopra. Tralasciando i tristerrimi casi umani che scrivono a una certa Grace. Nella terra della cotoletta c’è stata l’apoteosi. No Drama. No Tears. Solo un evento che si chiamava così. Beh, all’inizio sembrava di essere ad uno di quei gruppi di autocoscienza in cui si ammette di essere ossessionati dalla valvola del gas o di avere la fobia di rimanere soffocati mentre si tenta di addentare l’unghia dell’alluce. Aspettavo che qualcuno esordisse con l’interrogarmi su quanti giorni di sobrietà avevo raggiunto. Avevo già progettato la fuga. E invece la cornice si è traformata in un contenitore per socializzare e cazzeggiare, mentre i bicchieri di Passito si svuotavano, nascevano amicizie e collaborazioni, si stringevano alleanze e fotografavano sorrisi. Sorrisi smaglianti prima di addentare dei grissini scaduti al sesamo, alla sfilata di un tipo che portava il nome di un deejay anni 90.


COME COCAINE-KATE

So cos’hai fatto (ieri sera). Non è lo spin-off di un horror targato 1997. E nemmeno il claim di una pubblicità per l’alito cattivo. Ma è quello che ho pensato quando in stazione centrale, sull’orlo della ri-partenza (obbligata Trenitalia data odyosa nube di cenere) ho cominciato a notare ragazzi e ragazze nella mia stessa condizione.

Ballerine, sneakers, anfibi e  ankle-boots dall’inconfondibile alone di fango secco.

So cos’hai fatto: hai girato mezza Milano sotto una pioggia battente con un ombrellino scozzese a 3 euri. Sei arrivata nel luogo designato per il party più cool tra i parti cool della seconda metà di aprile. Hai fatto mezz’ora di fila (sempre sotto la pioggia battente) e hai pagato 15 euro per attraversare un chilometro melmoso ed entrare in un hangar di 10.000 metri quadri dove trionfavano  radical chic e  musica Tuz.

Ma alla fine ti sei sentita un pò come Kate (Moss) che va a sculettare al Glastonbury mentre suona Pete (Doherty). E ne è valsa la pena.

POST SCRIPTUM: Saltato shopping nel super secretissimo store di MJ. Stop. Attendo report da inviata sul posto. Stop. Che poi ho scoperto non è mica così secretissimo. Stop.
POST POST SCRIPTUM: è aperto il sondaggio tra i lettori. Chi preferisca questa nuova svolta mistico-terrena di Grace mandi un sms agli editori. Tanto non rispondono.

Grace

Link utili per la lettura:

Video Consigliato
http://www.youtube.com/watch?v=nDBxUOgMHDM
Consigli di stile
http://www.shoespotlight.com/wp-content/uploads/2008/12/kate_moss_hunter_boots.jpg
Gruppo di supporto
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