Virtus Entella (4-3-3): Paroni, Ligi, Iacoponi, Russo, Troiano (46’ Volpe), Costa Ferreira (46’ Staiti), Botta (56’ Mazzarani), Battocchio, Cutolo, Masucci, E. Lanini. In panchina: Ayoub, Cesar, S. Lanini, Di Tacchio, Rozzi. Allenatore: Luca Prina.
Pescara (4-4-2): Fiorillo, Rossi, Zampano, Salamon, Zuparic, Bjarnason (87’ Pettinari), Memushaj, Selasi, Politano (71’ Gessa), Sansovini (64’ Brugman), Melchiorri. In panchina: Aldegani, Pucino, Boldor, Abecasis, Gessa, Paolucci, Caprari. Allenatore: Marco Baroni.
Reti: 12’, 14’ e 63’ Sansovini, 19’ E. Lanini, 45’ Bjarnason, 66’ Melchiorri, 80’ Masucci
Arbitro: Vincenzo Ripa di Nocera Inferiore (Valeriano-Borzomì)
Espulso: Russo
Ammoniti: Staiti, Russo, Ligi, Volpe, Selasi
Dopo l’eurogol che ha fatto trionfare il Pescara contro il Catania, Marco Sansovini torna titolare nell’attacco del Pescara, ex di turno contro l’Entella. Al suo fianco Baroni schiera Melchiorri, mentre sulle esterne conferma gli inamovibili Politano e Bjarnason. Tra i liguri di Chiavari è Aniello Cutolo a giocare da ex, memore di una singhiozzante stagione in riva all’Adriatico. Per il Delfino è l’occasione decisiva per affermarsi tra le contendenti ai play-off e lo schieramento di dieci undicesimi della stessa formazione titolare di sabato scorso lascia presagire che Baroni abbia trovato la sua squadra.
Ma è l’undicesimo undicesimo a figurare da jolly vincente; è Marco Sansovini a portare il Pescara in vantaggio alla prima occasione: sale Zampano sulla destra al 12’ per il traversone basso che trova il sindaco biancazzurro a centro area, lesto a controllare e girarsi per metterla dentro con un diagonale troppo rapido per essere fermato dal portiere Paroni. 0-1. Una rete da rapace dell’area di rigore, e Sansovini è un falco anche sull’errato rinvio di Paroni due minuti più tardi: la raccoglie ancora lui sulla trequarti, sale fino alla lunetta e con un chirurgico destro a girare la piazza all’incrocio dei pali. 0-2. Un avvio super per i pescaresi, pericolosi già nei primissimi minuti con Bjarnason che era caduto in area con un contatto molto dubbio ma giudicato regolare dall’arbitro. L’Entella sembra non riuscire a contenere la foga abruzzese: al 15’ Melchiorri sfiora la terza rete ma il miracolo fuori dai pali di Paroni tiene a galla le speranze chiavaresi. A rianimarle, al 19’, ci pensa Erik Larini, azionato dal palleggio di Masulli che lo mette davanti a Fiorillo per il facile tocco dell’1-2. Al buco difensivo, però, il Pescara risponde con una vera e propria furia offensiva: al 25’ Politano sfonda sulla destra dell’area ligure, salta tre difensori e cerca il primo palo ma trova l’opposizione di Paroni con i piedi, il rimpallo serve Bjarnason che clamorosamente la mette alta sopra la traversa con il piatto destro, solo davanti alla porta sguarnita. L’Entella cerca di approfittare per riprendere il match con un paio di mischie davanti a Fiorillo ma a Cutolo e Troiano rispondono ben piazzati Zampano e Zuparic. Ma il traino di Sansovini è troppo forte per i liguri: il ritrovato idolo biancazzurro cerca la tripletta al 32’ dalla linea di fondo ma la posizione è troppo defilata per impensierire Paroni. Prende ottimo spunto, però, Politano poco dopo, meglio piazzato dal cuore dell’area ma il suo diagonale esce a fil di palo. La carica di Sansovini va comunque a segno nei minuti di recupero: se ne giova Bjarnason che riceve l’assist proprio da Sansovini e insacca di testa il colpo dell’1-3.
Prina cerca soluzione con un doppio cambio a inizi ripresa, inserendo Volpe e Staiti ma la musica non cambia: solo 5 minuti e Bjarnason restituisce il favore a Sansovini ma alla percussione sul corridoio di sinistra partecipa anche Melchiorri che finisce sulla traiettoria della conclusione dal limite dell’area e la sua schiena salva Paroni dalla tripletta di Sansovini. Il portiere chiavarese, però, deve pensarci da solo a volare sulla botta di Politano che dal limite cerca di partecipare all’assalto con il colpo mancino. L’estremo difensore vive una giornata da incubo ma è il migliore dei suoi: al 13’ st si ritrova al duello ravvicinato con Memushaj che riesce a concludere dopo una mischia furibonda in area ma Paroni riesce ancora a scamparla. Nulla può, però, al 18’st davanti a Sansovini in versione extraterrestre: lo serve Politano, il sindaco di Pescara affronta il portiere in uscita e lo batte con il sinistro trovando la meritata tripletta personale che vale al Pescara l’1-4. Baroni incornicia la sua gara magica con una sostituzione che gli vale la standing ovation del Comunale di Chiavari, l’abbraccio di mister Prina e il rimpianto della società ligure per non averlo trattenuto. Quando Russo si becca il rosso per la seconda ammonizione, il Pescara trova gli spazi per giganteggiare: è il 21’st quando Politano verticalizza sulla destra per la galoppata di Zampano che si porta quasi sul fondo per il suggerimento radente raccolto da Melchiorri sul primo palo con un colpo di tacco da applausi: 1-5. La solita disattenzione difensiva toglie qualche punto in pagella alla squadra di Baroni: Masucci viene lasciato completamente solo, su calcio d’angolo di Cutolo, per saltare sul limite dell’area piccola e mettere in rete il 2-5. Gli ultimi dieci minuti sono un tiro al bersaglio per Paroni, il più vicino alla sesta rete è Brugman che va a sfiorare il “sette” su calcio di punizione al 42’st. Solo Staiti riesce ad insidiare ancora il largo risultato pescarese ma Fiorillo neutralizza sulla linea di porta il suo tiro-cross al 90’.
Qualche piccolo errore rovina la gara perfetta al Delfino, ma c’è solo da festeggiare e da incoronare Sansovini: immensa la prestazione dell’ex capitano del Pescara, che torna a far esultare i tifosi come non accadeva da quando lui guidava i ragazzi terribili di Zeman. Pesante, oltre al suo apporto tecnico, l’apporto morale che ha datoa una squadra fin qui poco mordace. E in chiave classifica, oltre al sorpasso sui cugini lancianesi, ora i biancazzurri sono a mezzo passo dai play-off.