Dimostrare 30 anni anche se la propria età biologica è molto distante da quel numero: questa donna è la paziente zero di un esperimento.
Quella tra uomo e natura sta diventando una vera e propria guerra: chi la spunterà? La risposta, forse, non è così scontata visto che la scienza continua a fare continui passi avanti in una direzione che, tuttavia, in certi casi, è diametralmente opposta a quella tracciata da madre natura.
Restare giovani a tutti costi e il più a lungo possibile sembra essere diventato ormai l’obiettivo di gran parte dell’umanità: uomini e donne senza distinzione sognano un volto fresco e privo di rughe e un fisico atletico e prestante. Restare sempre fermi a quell’immagine di noi che avevamo a 25 -30 anni e non andare mai avanti nonostante, nel frattempo siamo diventati genitori e magari anche nonni.
Ma l’importante è che il nostro aspetto non riveli quanti anni abbiamo. Una donna si sta sottoponendo ad un esperimento che sta facendo molto discutere in tal senso. Liz Parrish ha 53 anni ma ne dimostra meno di 30. E’ un bene? Chi può dire, in fondo, cosa è bene in campo estetico. L’unica cosa certa è che questo esperimento è destinato a cambiare in misura importante le nostre vite.
Avere 53 anni ma dimostrarne 30 o anche meno: un sogno? No: è già realtà. E non si tratta di botox, chirurgia estetica o creme miracolose. Una donna si sta sottoponendo ad un esperimento che è in grado di incidere sulle cellule del nostro organismo. Resteremo “forever young” in futuro? Ma, soprattutto, sarà positivo?
Anni fa ci si scandalizzava per chi ricorreva al botox o alle punturine di acido ialuronico per conservare un viso giovane e fresco. Oggi sembra preistoria. Oggi, infatti, la scienza punta non a farci sembrare giovani ma a farci restare giovani – o tornare giovani – agendo direttamente sulle cellule del nostro organismo.
Liz Parrish è la paziente zero di questo esperimento. La donna ha 53 anni ed è l’amministratore delegato dell’azienda biofarmaceutica BioViva. Liz sta sviluppando una terapia genica che ha l’obiettivo di mantenere le nostre cellule giovani e sane il più a lungo possibile. Lei stessa è la paziente zero della terapia che sta sviluppando e si sta sottoponendo a trattamenti sperimentali di ringiovanimento cellulare.
La sua azienda, BioViva, è stata una pioniera nell’uso di tecnologie avanzate per sviluppare trattamenti in grado di invertire gli effetti dell’invecchiamento a livello cellulare. Tutto questo sta suscitando molto scalpore e sta inducendo a riflettere quali sono i limiti che l’essere umano deve darsi. Ci si può sostituire alla natura? E fino a che punto? E che impatto avrà tutto questo sulla società? I punti interrogativi sono ancora tanti.