Potresti addirittura essere ingannato quando acquisti dell’olio extravergine al supermercato o altrove. C’è un dettaglio molto importante che devi controllare.
Quale olio compri quando vai a fare la spesa? Non tutti i prodotti che vedi esposti sugli scaffali del supermercato o del discount che sei abituato a visitare sono uguali tra loro. La qualità degli uni e degli altri può differire, ed anche di molto. Questa cosa è legata agli ingredienti utilizzati, alle pratiche di produzione messe in atto ed anche a come la merce viene conservata. Sono tanti i fattori che vanno ad influire sulla bontà della merce che porti in casa tua. Forse però non sempre presti grande attenzione a quello che riponi all’interno del carrello o del cestino della spesa.
Ed in particolare occorre stare bene attenti all’olio. Checché ne dicano le tante certificazioni ed i bollini e le diciture varie, che sostengono che questo o quell’olio sia di qualità finissima extravergine, DOC e DOP, e quinci e quivi, la realtà può essere bene diversa. L’obiettivo di ogni azienda produttrice è quella di persuadere noi acquirenti che quella merce che essa propone sia il meglio del meglio. Purtroppo però la qualità dell’olio extravergine d’oliva non è sempre corrispondente a quanto viene sostenuto. Molte volte è proprio la scelta degli ingredienti usati a fare la differenza in negativo, quando questo succede.
Ed anche la etichettatura in certe situazioni può essere fuorviante. Per dire, alcuni bollini ed affermazioni che vanno poste per legge, suggeriscono che quell’articolo alimentare rispetta i requisiti minimi di salubrità richiesti a norma di legge. Il fatto però è che possono essere presentati in maniera fin troppo autocelebrativa, e possono quindi finire con lo spacciare letteralmente un olio per qualcosa di più pregiato, quando poi in realtà le cose stanno molto diverso.
Le sigle IGP (Indicazioni Geografiche Protette), DOC (Denominazione di Origine Controllata) ed IGP (Indicazioni Geografiche Protette) devono sottostare a dei rigidi protocolli imposti dall’Unione Europea. Il loro scopo è certificare che l’olio che riceve queste diciture sia proveniente da una specifica area e che rispetti dei criteri qualitativi prestabiliti. Quando lo fa, significa che quel prodotto è davvero di qualità riconosciuta e pregiata.
E quindi è consigliabile per l’appunto acquistare solo olio che possieda le certificazioni DOP, DOC ed IGP. Così come sono più consigliati di altri gli oli con indicazioni di produzione secondo metodi biologici. C’è propri l’apposito bollino biologico europeo, che è costituito dal logo di una foglia verde con delle stelline. I prodotti biologici sono il meglio che ci possa essere perché non presuppongono l’impiego di prodotti che possono risultare potenzialmente nocivi per la salute.
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Invece le indicazioni legate a termini come “di qualità”, “prodotto premium”, “selezionato”, “tradizionale”, per quanto possano sembrare rassicuranti non sono indicativi di una riconosciuta qualità.
Possono essere sicuramente buoni prodotti, ma non al livello di IGP, DOP e simili. Che invece, come detto, sono delle indicazioni ufficiali. Questi termini semmai servono solo a giustificare il loro prezzo, che può essere anche alto.
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E pure la presenza della bandiera italiana può essere fuorviante, o addirittura una falsa indicazione. Alcuni oli infatti non sono italiani o non del tutto, e rappresentano il risultato di una mescolanza di altri oli anche di provenienza extraeuropea.