Il cancro al colon retto è uno dei più temuti; la prevenzione gioca sempre un ruolo fondamentale, ma anche tener d’occhio alcuni eventuali sintomi è importante.
Le neoplasie sono in aumento; negli ultimi anni soprattutto a causa dell’incidenza che la pandemia ha avuto sulle liste d’attesa, sempre più lunghe nel tempo, il riscontro di tumori maligni è aumentato di oltre 18mila casi (dati del 2023 di AIRC). Il dato positivo però è che diminuisce il tasso di mortalità, segno che comunque la medicina e le cure stanno facendo importanti passi in avanti. Tra i tumori più temuti e troppo spesso individuati all’ultimo, c’è quello al colon retto. Come sempre a giocare un ruolo fondamentale è la prevenzione con visite di controllo annuali se non a cadenza inferiore, tuttavia ci sono alcuni segnali/sintomi che possono far scattare l’allarme.
Secondo i dati della Fondazione AIRC, il tumore al colon retto colpisce tendenzialmente quella fascia di popolazione compresa tra i 60 e i 75 anni, mentre si tratta di una forma di cancro estremamente molto più rara negli under 40. Non resta comunque impossibile per quanto raro e, in ogni caso, qualsiasi sia l’età è importantissima la prevenzione.
Le visite mediche sono quelle che con i dovuti accertamenti e approfondimenti possono portare alla diagnosi definitiva e a stabilire il percorso di cura da seguire, ma sappiamo ormai oggi che la prevenzione inizia tra le pareti domestiche, tenendo d’occhio alcuni segnali inviati dal nostro corpo e che potrebbero rappresentare dei sintomi proprio di una sopraggiunta neoplasia al colon.
I sintomi che potrebbero indicare che c’è una neoplasia sono in realtà in molti casi comuni, attenzione però a non farsi prendere dalla frenesia, la loro presenza non vuol dire per forza che ci sia un tumore. È importante piuttosto tenere conto della combinazione e frequenza di più di questi segnali e sintomi messi insieme e di conseguenza rivolgersi al medico curante o specialisti.
È importante tenere a mente quanto detto prima, perché i sintomi sono numerosi e aspecifici e possono variare parecchio. Detto questo, una delle prima avvisaglie che si potrebbe riscontrare è un cambiamento delle abitudini intestinali, ma c’è anche il gonfiore e crampi addominali e la sensazione di in completo svuotamento dell’intestino dopo la defecazione.
A questi si aggiungono anche sintomi come l’anemia, la debolezza e un maggior senso di affaticamento costante, la perdita di peso senza motivo e la dispnea. Si entra più nello specifico quando ad alcuni di queste avvisaglie si dovesse accompagnare anche il sanguinamento rettale e la presenza di sangue nelle feci. Soprattutto in presenza di questi ultimi sintomi è importantissimo rivolgersi quando prima ad uno specialista.