Quello che mangi può farti male. Un nuovo studio rivela che succede anche se cerchi di stare attento: il packaging degli alimenti il problema.
Quando si fa la spesa, una regola che andrebbe sempre seguita per diversi motivi è quella di evitare il più possibile cibi confezionati. Le sostanze che compongono infatti le molte materie del packaging degli alimenti possono essere pericolose sia per l’ambiente sia anche, e lo rivela uno studio recente, per la salute umana.
Nel dettaglio, ed è questo quello che sconvolge di più, le sostanze di cui parleremo arrivano nel corpo umano semplicemente per contatto con il cibo. A differenza quindi di quello che di solito si ritiene, non è solo una questione di temperatura.
Il pericolo del packaging degli alimenti, lo studio svizzero
Tra i problemi della nostra vita quotidiana c’è l’esposizione a sostanze chimiche pericolose per la salute. E questa esposizione di solito viene immaginata come qualcosa che per esempio avviene quando c’è molto traffico e quindi molto smog. Ma tra le molte fonti di esposizione a sostanze chimiche potenzialmente pericolose per la salute c’è anche un’attività piacevole come quella del mangiare.
Il problema viene da quello che compone le vaschette, i sacchetti, le pellicole in cui sono avvolti i cibi. Delle quasi 15.000 sostanze che entrano in contatto con gli alimenti nel corso della loro vita sugli scaffali e negli stabilimenti di produzione ce ne sono quasi 2000 che in questo percorso possono essere assorbite dagli alimenti e quindi poi essere a loro volta assorbite dagli esseri umani.
Uno studio condotto da Food Packaging Forum Foundation di Zurigo in 5 anni ha scoperto che i materiali del packaging degli alimenti arrivano a rilasciare 3600 sostanze diverse che arrivano nel corpo e che poi possono essere rintracciate per esempio all’interno del sudore, del sangue, delle urine addirittura nel latte materno, nella pelle e nella placenta.
Per la gran parte, queste sostanze sono ancora afferenti ai PFAS con quantità importanti anche di plastificanti, ftalati, metalli pesanti, diossine, pesticidi, bisfenoli e benzeni.
Tutte queste sostanze sono da tempo ritenute responsabili di una serie di patologie che colpiscono le persone. Per capire qual è il pericolo prendiamo gli PFAS, ritenuti responsabili di diverse patologie della tiroide, della colite ulcerosa, di alcune forme di cancro ai testicoli e ai reni, ai casi di ipertensione durante la gravidanza e all’aumento di colesterolo.
Per quello che riguarda i bisfenoli, invece in particolare il bisfenolo A è ritenuto dannoso e pericoloso per il sistema immunitario anche a dosi basse oltre che ad avere effetti deleteri sul sistema endocrino, sulla fertilità e ad essere anche causa di alcune reazioni allergiche cutanee.
Il benzene, in caso di esposizione a lungo termine, invece può portare diverse forme di leucemia. Il fatto che queste sostanze e le altre si siano riscontrate all’interno dei campioni più vari provenienti da tessuti umani segnala quanto ancora siano diffusi packaging degli alimenti che le contengono.