La vera natura dell’aspartame, a cosa corrisponde una sua assunzione con frequenza, quali proprietà ha e quanto fai bene ad aggiungerlo alle bevande che bevi.
L’aspartame è emerso come uno dei dolcificanti artificiali più utilizzati a livello mondiale. Si stima che tale prodotto sia dotato di un potere dolcificante che supera di circa 200 volte quello dello zucchero. In realtà si tratta di un composto è diventato un ingrediente fondamentale in molte bevande e alimenti a basso contenuto calorico. Per scopi commerciali, viene pubblicizzato attribuendogli una sorta di carattere di salubrità.
Infatti l’aspartame viene fatto passare per una alternativa più salutare allo zucchero. E chi cerca alternative più leggere e sane a quest’ultimo finisce con il crederci. Introdotto sul mercato negli anni ’80, l’aspartame ha rapidamente guadagnato popolarità, ma la sua sicurezza alimentare ha generato un ampio dibattito che continua a persistere. Non tutti quanti sono favorevoli alla assunzione né dell’aspartame né di altri tipi di dolcificanti.
E tanto questi quanto il classico zucchero raffinato sono dannosi per la salute, se assunti continuamente. Fanno la differenza tanto la frequenza quanto la distanza. Il tema centrale riguardante l’aspartame è rappresentato dai potenziali effetti sulla salute umana. Diverse ricerche sono state condotte negli anni per analizzare il suo impatto, ma i risultati sono stati spesso contrastanti.
Organizzazioni di controllo come l’Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare (EFSA) e la Food and Drug Administration (FDA) hanno dichiarato che l’aspartame è sicuro per il consumo umano, basando la loro valutazione su studi scientifici che non hanno evidenziato correlazioni significative tra il suo utilizzo e problemi di salute.
Queste agenzie hanno stabilito anche le dosi giornaliere massime raccomandate, che definiscono la quantità di aspartame che una persona può assumere senza rischi apparenti. Anche con le approvazioni ufficiali da parte degli enti sanitari preposti, le preoccupazioni non si sono affievolite. Alcuni studi hanno suggerito possibili collegamenti tra il consumo di aspartame e vari problemi di salute, come mal di testa, disturbi neurologici e persino effetti potenzialmente cancerogeni.
Le critiche si concentrano in particolare sui metaboliti dell’aspartame, che si suddivide in vari componenti, tra cui fenilalanina e metanolo. Per chi è affetto da fenilchetonuria (PKU), una rara malattia genetica, l’assunzione di fenilalanina può causare gravi conseguenze neurologiche.
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La percezione pubblica dell’aspartame è influenzata anche da campagne di sensibilizzazione che mettono in guardia sui possibili rischi associati al suo uso. Alcuni esperti, come il noto dottor Franco Berrino, avvertono che i dolcificanti artificiali come l’aspartame possono aumentare la sensibilità al gusto dolce naturale, portando a una maggiore voglia di cibi ricchi di calorie. E possono avere anche altri effetti collaterali.
Dall’altro lato, vi sono anche numerose ricerche che sottolineano i punti positivi giocati dai dolcificanti. Ma solo in caso di consumo moderato. In situazioni come questa, l’aspartame non mostri effetti nocivi significativi ed addirittura può contribuire a una diminuzione dell’apporto calorico, utile per chi desidera controllare il peso. Molti consumatori di prodotti contenenti aspartame sono spesso persone che cercano di migliorare il proprio regime alimentare, suggerendo che il contesto nei quali questi alimenti vengono consumati possa influenzare la salute generale.
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Come nel caso di molti aspetti legati alla nutrizione, la chiave sembra risiedere nella moderazione e nella consapevolezza delle proprie scelte alimentari, fondamentali per mantenere una dieta equilibrata e salutare. La questione dell’aspartame ci ricorda che la scienza è in continua evoluzione e che è importante rimanere informati e critici riguardo ai cibi che consumiamo.