Referendum le reazioni in Abruzzo

“L’Italia ha detto Sì a un Parlamento più efficiente e a una riduzione dei costi della politica. Un taglio che tutti a parole hanno promesso, ma che solo con il M5S al governo di questo Paese si è trasformato in realtà.

 

Ancora una volta abbiamo dimostrato di essere l’unica forza politica coerente che incarna i bisogni e le esigenze reali dei cittadini. Questa vittoria è il frutto di un grande lavoro sul territorio: banchetti, incontri, votaSìDay e ogni singolo volantino dato o post condiviso ha portato a una piccola grande rivoluzione per il nostro Paese. L’Abruzzo ha visto una grande affluenza di cittadini che si sono recati alle urne, nonostante non fossero presenti altre competizioni elettorali regionali, e registra una percentuale che si attesta al di sopra della media nazionale (circa il 70% ) arrivando a ben il 73% di Sì. Adesso non bisogna perdere tempo è il momento di andare avanti e modificare la legge elettorale, per dare all’Italia finalmente una norma che rispetti i principi costituzionali e che tenga come punto cardine la scelta democratica di ogni singolo rappresentante in Parlamento, e di tagliare gli stipendi di tutti i parlamentari, come facciamo noi del M5S fin dal primo giorno in cui siamo entrati nelle istituzioni” così il Capogruppo della Commissione Cultura e Istruzione alla Camera dei deputati, Gianluca Vacca “Grazie all’esito referendario non si ferma il percorso di riforme iniziato col voto parlamentare quasi unanime, in ultima lettura, dell’ottobre dell’anno scorso.

 

Ora è essenziale non restare in mezzo al guado e proseguire con il resto delle riforme complementari”: lo dichiara il segretario del Partito Democratico abruzzese Michele Fina commentando l’esito del referendum. Fina prosegue: “Di questo è e sarà garante il Pd, ascoltando anche le inquietudini che hanno spinto molti milioni di italiani a votare ‘no’. Il Parlamento può funzionare bene anche con 618 parlamentari; saranno deluse tutte le spinte antipolitiche che sperano in un indebolimento delle istituzioni. Per questo è stato e sarà prezioso il ‘sì’ riformista del Pd che è il perno di un processo di cambiamento forte di una solida cultura delle istituzioni così come ha dimostrato di essere perno insostituibile dell’alternativa alle destre. L’Italia avrà un parlamentare ogni centomila cittadini circa. L’Abruzzo, ad esempio, avrà 14 parlamentari, cioè uno ogni novantamila cittadini circa. Può e deve esserci quindi un adeguato rapporto col territorio. Ma è giusto ricordare che proprio grazie al lavoro del Pd sono state di recente adeguate le indennità (con un aumento dell’85%) dei Sindaci dei Comuni fino a 3000 abitanti (in Abruzzo sono 200 su 305). Un investimento in democrazia che garantirà una migliore rappresentanza e un presidio democratico del territorio con primi cittadini più forti nell’interlocuzione con la Regione, il Governo e i Parlamenti nazionale ed europeo”.

 

Interviene la deputata Daniela Torto sul risultato del referendum sulla riduzione dei parlamentari: “Questo SI al referendum rappresenta una volontà popolare che il m5s ha appoggiato e sostenuto sin dal primo momento. Una conferma del SI alla riduzione del numero dei parlamentari rappresenta l’inizio di un percorso di cambiamento che unitamente ad una riduzione degli stipendi e ad una buona riforma della legge elettorale scriverà un nuovo modo di fare politica. I cittadini hanno confermato la volontà di una politica più efficiente e di una riduzione dei costi, a questo aggiungo che tutti coloro che non hanno portato avanti la campagna elettorale per il si e hanno sostenuto la validità del NO, oggi constatano con mano la loro incapacità nel rappresentare il volere cittadino.

 

Adesso attendiamo i risultati definitivi, ma già da adesso si può parlare di una netta affermazione del sì, e nell’attesa ricordo che questa riduzione nasce come una riforma voluta da 30 anni, mai realizzata nella politica italiana e di cui il m5s si è fatto interprete! Questo risultato è stato possibile solo grazie al Movimento 5 Stelle, alla determinazione di chi ha portato avanti la campagna referendaria per il SI e al coraggio dell’ex capo politico Luigi Di Maio. Questo referendum ha ricordato alla politica l’importanza di tornare nelle piazze, di stare tra la gente per ascoltare e rappresentare davvero la volontà cittadina cosi come il movimento 5 stelle ha sempre fatto!”

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