Petrolio Abruzzo, Chiodi rinvia Consiglio. La protesta degli ambientalisti

piattaforme_marine_1_bigL’Aquila. Consiglio regionale infuocato quello che si è tenuto questo pomeriggio a L’Aquila e che è stato sospeso attorno alle ore 19,00 a causa dell’insorgere della protesta dei gruppi ambientalisti e degli abruzzesi presenti alla seduta.

Oggetto della contesa la petrolizzazione dell’Abruzzo, che ha visto sul tavolo del Consiglio regionale ben due documenti in proposito. Il primo, voluto dalle associazioni ambientaliste e firmato da Maurizio Acerbo, dai Verdi, Pd e Cesare D’Alessandro (IdV), propone la sospensione dell’esame dell’ultima legge Chiodi, il divieto di autorizzare ricerche ed estrazioni di idrocarburi liquidi e l’istituzione di un tavolo di concertazione con le associazioni ambientaliste per la realizzazione di una legge che blocchi la volontà di petrolizzare i mari abruzzesi.

Il secondo documento, presentato da Carlo Costantini (IdV), prevede, invece, l’approvazione di uno specifico disegno di legge regionale, che vuole l’Abruzzo capofila, assieme alle altre regioni italiane bagnate dal Mar Adriatico, per presentare alle Camere la proposta di bloccare a tempo indeterminato le attività di ricerca e coltivazione di idrocarburi liquidi in mare.

Proprio quest’ultimo documento ha scatenato una vera e propria bufera in Consiglio. Il governatore Chiodi si è, infatti, detto d’accordo con la proposta di Costantini, ma non ha voluto esaminare la seconda proposta, rinviando il tutto al prossimo Consiglio regionale di cui, però, al momento non si conoscerebbe ancora la data.

Da qui la dura reazione degli abruzzesi e delle associazioni ambientaliste presenti alla seduta, che ha fatto seguito al “no” espresso dal Partito Democratico durante la votazione per il rinvio dell’esame del documento. Con la presentazione della proposta rinviata, infatti, gli ambientalisti avevano espresso in qualche modo la disponibilità alla ricerca di una soluzione per la realizzazione di una legge condivisa che bloccasse la possibilità di petrolizzazione in Abruzzo.

Messi da parte, i gruppi hanno, perciò, protestato duramente e provocato la sospensione del Consiglio. Non solo. Diversi gli ambientalisti che hanno, infatti, impedito l’uscita dall’aula consiliare dei consiglieri presenti alla seduta, che hanno dovuto attendere diverso tempo prima di poter fare ritorno alle proprie automobili.


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