Rifiutopoli Abruzzo, ascoltati come testimoni Tancredi e Chiodi

Pescara. Il deputato teramano Paolo Tancredi e l’ex presidente della Regione Abruzzo, Gianni Chiodi, sono stati ascoltati oggi pomeriggio a Pescara, in qualità di testimoni della difesa, al processo sui rifiuti, nato da un’inchiesta del 2008, che vede imputati l’ex assessore alla Sanità regionale, Lanfranco Venturoni, il deputato di Forza Italia, Fabrizio Di Stefano, l’ex amministratore delegato della società Team Teramo Ambiente, Vittorio Cardarella, gli imprenditori Rodolfo e Ferdinando Di Zio e la società Deco del gruppo Di Zio.

 

 

 

Gli imputati devono rispondere, a vario titolo, di abuso d’ufficio, peculato e turbativa d’asta, mentre il solo Di Stefano è accusato di millantato credito e traffico di influenze. Il procedimento è stato spacchettato tra Pescara e Teramo, ma il filone principale è rimasto nel tribunale del capoluogo adriatico. Al centro dell’impianto accusatorio, delineato dai pm Annarita Mantini e Gennaro Varone, il progetto per la realizzazione di un impianto di bioessiccazione, che sarebbe dovuto sorgere a Teramo, sui terreni della Team, la società pubblica di gestione dei rifiuti.

 

 

 

 

Secondo l’accusa il gruppo Di Zio, tra il 2006 e il 2009, avrebbe esercitato pressioni per mettere le mani sull’appalto. Tancredi, che è anche imputato nel filone teramano del processo, a quel tempo era coordinatore provinciale del Pdl ed è stato chiamato a riferire in merito ad un finanziamento elettorale, da 20 mila euro, erogato nel 2009 dal gruppo Di Zio. “In vista della campagna elettorale per le elezioni provinciali e comunali, Di Zio si disse disponibile a finanziarci – ha detto il deputato – Gli spiegai che avrebbe potuto procedere regolarmente attraverso il conto del partito a Roma”. Tancredi ha aggiunto: “Di Zio mi disse che aveva dato contributi anche ad altri partiti”.

 

 

 

 

Chiodi è stato chiamato a testimoniare sulle vicende relative all’iter per la realizzazione del bioessiccatore, che risalgono al periodo in cui era sindaco di Teramo: “Il progetto era inserito nell’ambito del piano provinciale dei rifiuti. Inizialmente si pensò di procedere attraverso una scissione della Team, che portasse una parte della società a gestire le attività del bioessiccatore, ma in seguito questa ipotesi venne ritenuta impraticabile”. Oltre a Chiodi e a Venturoni, sono stati ascoltati, in qualità di testimoni, anche Fabrizio Quarta, ex membro del Cda di Team, Franco Gerardini, ex dirigente regionale del settore Rifiuti, Antonio Vercesi, funzionario della società Ecodeco. Il giudice Angelo Zaccagnini ha rinviato l’udienza al prossimo 5 ottobre.

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