Teramo. Il Gruppo Consiliare Italia Viva di Teramo, “constatata la perdurante inerzia dell’Amministrazione comunale – che da ben due anni e mezzo non riesce a regolarizzare il problema principale relativo all’appalto più oneroso, ovvero il servizio di Igiene Urbana”, ha ritenuto di formulare e formalizzare una propria mozione da sottoporre alla discussione e alla votazione nella prossima seduta del Consiglio comunale.
In particolare, “anche in ossequio alle Linee Programmatiche di mandato 2018-2023, proponiamo l’acquisizione del 49% delle quote private della società partecipata Teramo Ambiente S.p.A., al fine di renderla una società completamente pubblica e In House. La palese incapacità della maggioranza di procedere alla gara a doppio oggetto, intendimento che il Sindaco ha sempre manifestato, è la prova di quanto le sue parole si scontrino con il nulla amministrativo messo in campo (ricordiamo che da ultimo con due provvedimenti del 2020 si era promesso l’avvio entro il corrente anno della gara attraverso la quale mettere a bando sia l’acquisto delle quote del privato e sia l’affidamento del servizio di Igiene Urbana)”.
“Il perdurare dell’inerzia”, continua la nota di Italia Viva, “produce danni economici e di mancata efficienza del servizio, se è vero come è vero che ad oggi non risulta ancora approvato il Piano Economico Finanziario dell’Igiene Urbana relativo all’esercizio 2020 e non sono mai stati approvati i consuntivi dei PEF annuali degli ultimi anni. A ciò si aggiunga il trascinarsi della partita debiti-crediti fra il Comune e la Te.Am. S.p.A. che è ben lungi dall’essere conclusa e che vede in ballo milioni di euro”.
L’acquisto delle quote private “si rivela opportuno anche perché il socio privato, cioè a dire la società Comir S.r.l., ha già espresso il proprio formale assenso allo svolgimento della gara a doppio oggetto, con ciò acconsentendo alla messa in vendita delle proprie quote in Te.Am. Inoltre, una società integralmente pubblica consentirebbe finalmente di poter affidare il servizio di Igiene Urbana in maniera diretta ad una propria società In House, regolarizzando finalmente una situazione illegittima che comporta considerevoli costi aggiuntivi. Senza contare che si risparmierebbero 40.000 euro l’anno grazie alla dismissione della società MO.TE. S.p.A. Sotto il profilo della convenienza economica, una Te.Am. solo pubblica eviterebbe l’esborso dell’utile di impresa del socio privato, stimato approssimativamente in un 15%-18%, utile che non dovrebbe più essere corrisposto in quanto le società pubbliche osservano il solo pareggio di bilancio, non dovendo remunerare gli investimenti imprenditoriali. Ciò evidentemente consentirebbe di realizzare un risparmio immediato di almeno il 5% della tariffa dell’Igiene Urbana, come è noto per legge gravante integralmente sulle spalle degli utenti, in esito alla cassazione degli utili di impresa del socio privato che verrà liquidato”.
“Auspichiamo”, conclude il gruppo consiliare, “il più ampio dibattito in merito, avendo presente che i cittadini si aspettano decisioni rapide nel segno dell’efficienza del servizio e del risparmio sulle tariffe”.
Mozione n. 6 ITALIA VIVA sull’acquisto delle quote private della società Te.Am. S.p.A_