“Stranamente, il restyling del brand di destinazione e del portale VisitRoseto è stato assegnato, guarda caso, alla stessa società di comunicazione che ha curato la campagna elettorale del Sindaco Nugnes e che negli ultimi periodi ha restaurato anche il portale dell’associazione commercianti AssoRose, i cui vertici si sono più volte dimostrati vicini alla maggioranza, oltre ad averle prestato occasionalmente supporto per alcune manifestazioni”.
“Se poi, stranamente, uno dei soci di questa agenzia di comunicazione era anche candidato nelle liste a sostegno di Nugnes, la frittata è fatta. È l’ennesima riprova del modus operandi di Nugnes e compari: la casa di una intera città è ormai ridotta ad appartamento privato alla mercé di pochi e sempre degli stessi”.
E ancora: “Nutriamo fortissimi dubbi anche nei confronti del logo di destinazione utilizzato, un inflazionatissimo e banale asterisco. Soprattutto poi, quando una città come Roseto ha la fortuna di avere intrinseco nel nome della città la possibilità di essere rappresentata graficamente. Oppure, al limite, l’utilizzo di una delle nostre infrastrutture simbolo come il pontile, così come il profilo della nostra collina, il fratino della riserva, il basket come ulteriore volano. Qualsiasi cosa che potesse avere una minima attinenza con Roseto”.
“Completamente avulso alla nostra città e al nostro territorio è anche il simbolo che ne viene fuori: un leone come mascotte, che andrebbe bene per uno zoo o per un circo, ma che stona fortemente con le caratteristiche e con la storia di Roseto. Per di più, imprenditori che investono milioni e milioni di euro nella nostra città non sono stati minimamente coinvolti nel processo decisionale che ha portato alla creazione di un logo e di un simbolo completamente decontestualizzati”.
“Dopo aver tanto criticato le strategie del turismo attuate quando erano in opposizione, la maggioranza Nugnes riesce nell’ardua impresa di fare addirittura peggio dei suoi predecessori. Con questa manovra l’amministrazione Nugnes svela, ancora una volta, il suo vero volto menzognero e clientelare, la cui unica caratteristica è quella di danneggiare l’interesse comune a beneficio del guadagno privato: che siano delle semplici manifestazioni o delle ben più complesse progettazioni turistiche poco importa”.
“Il turismo è una delle colonne portanti dell’economia rosetana”, conclude Di Giuseppe. “Trattare gli imprenditori che decidono di investire sulla nostra città in questo modo, con approssimazione e subordinandoli a dinamiche clientelari, fa male a tutti: agli imprenditori, al nostro turismo, a tutta Roseto”.