A dirlo il Comitato Nessuna Discriminazione a Montorio.
“Per la mobilitazione di Montorio sono partite anche delle denunce. Abbiamo più volte ribadito che chiunque si adopera contro razzismo e discriminazione, anche se represso, ha ragione e solidarietà. Ci chiediamo: adesso cosa sarà di quelle denunce? Cosa pensate, adesso, di chi ha lottato per una causa, non solo giusta, ma che oggi è stata riconosciuta tale da tutti. Bene, Montorio ci dice diverse cose. La vicenda del differente trattamento rivolta a bambini e bambine ci dice che le discriminazioni di un sindaco si possono e si devono fermare. Il sindaco di Montorio ci “insegna” che anche nel nostro piccolo le discriminazioni vanno combattute e che gli amministratori ci possono anche sbattere il muso. Il “caso Montorio” sarà di esempio per ogni discriminazione presente nella provincia di Teramo. Un esempio affinché gli amministratori della nostra Provincia non prendano mai più decisioni intrise di razzismo e di discriminazione e, soprattutto, che tali decisioni di potere unilaterale non possono ricadere sulla pelle di nessuno, uomini e donne, bambine e bambine, per nessun motivo”.
E ancora: “Ad aver vinto sono tutte quelle persone, tutte quelle donne, tutti quegli uomini, tutte quelle bambine e tutti quei bambini che credono che si possa tranquillamente vivere all’interno di una stessa comunità senza dover discriminare, senza dover avere un diverso trattamento, senza dover per forza inserire norme, regolamenti o veti che attuano diversità. Oggi si festeggia per la vittoria della comunità di Montorio. Oggi si festeggia per la vittoria di tutte e tutti che credono, al contrario del sindaco di Montorio, che il mondo dev’essere pieno di solidarietà, affetto, reciprocità, uguaglianza e cooperazione, conquiste che la lotta sa costruire e che la lotta di Montorio ha contribuito a costruire e a consolidare.