A dirlo il candidato sindaco di Teramo, Maria Cristina Marroni.
“Dispiace dover constatare che l’amministrazione in carica non abbia inteso aprire agli strumenti di partecipazione popolare (previsti nell’apposito regolamento comunale, fra i quali i richiesti “referendum consultivo” e il “sondaggio online”), al fine di consentire – come sarebbe normale in democrazia – che sia la comunità ad esprimere il proprio parere su tale strategica e fondamentale infrastruttura pubblica. Ribadisco pertanto, senza alcun infingimento tipico delle campagne elettorali, quali siano gli obiettivi del programma elettorale delle liste civiche che mi sostengono: è urgente e necessario che anche a Teramo sorga un nuovo ospedale per le urgenze (o per le acuzie, che dir si voglia), come insegna la recente tragedia della pandemia Covid. Tale tipologia di nosocomio si definisce tecnicamente “DEA”, acronimo di “Dipartimento di Emergenza Urgenza e Accettazione”, il quale rappresenta un’aggregazione funzionale di unità operative sanitarie che mantengono la propria autonomia e responsabilità clinico-assistenziale, ma che riconoscono la propria interdipendenza adottando un comune codice di comportamento assistenziale, al fine di assicurare, in collegamento con le strutture operanti sul territorio, una risposta rapida e completa”.
E ancora: “La ASL n. 4 di Teramo è l’Ente pubblico regionale che ha la competenza alla realizzazione e gestione del nuovo nosocomio (per il quale già insistono circa 122 milioni di euro di finanziamento). Nell’area del quartiere di Villa Mosca (dove è ubicato l’ospedale “Mazzini”) esistono ampie zone disponibili per la realizzazione del nuovo ospedale, il quale si integrerebbe con gli altri plessi ospedalieri esistenti e con i servizi di supporto già presenti in loco (parcheggi coperti, eliporto, sottoservizi, aree commerciali, servizi di trasporto urbano e di accoglienza notturna, ecc. Il Comune di Teramo è l’Ente pubblico titolare per legge della competenza urbanistica, cioè a dire del potere di decidere dove e come debbano essere ubicati tutti i settori pubblici e privati, dagli uffici alle aree verdi, dalle zone residenziali alle strutture sanitarie. Tale potere viene esercitato dal Consiglio comunale attraverso il Piano Regolatore Generale (PRG).La mia maggioranza lavorerà affinché il nuovo DEA venga realizzato nell’area del quartiere di Villa Mosca e non assentirà a variazioni del vigente PRG che penalizzerebbero l’assetto urbanistico della città, autorizzerebbero ulteriore consumo di suolo, si tradurrebbero nell’aggravarsi della desertificazione dei servizi del capoluogo, moltiplicherebbero i già numerosi abbandoni di strutture immobiliari di proprietà della ASL”.
E conclude: “Per agevolare uno sviluppo sostenibile e razionalizzare la mobilità, occorre contestualmente procedere alla realizzazione della cosiddetta tangenziale nord, della quale già esiste un primo tratto proprio a Villa Mosca, concretizzando l’accesso stradale alla tangenziale in parola dalla bretella della superstrada Teramo-Mare su Via Po, per il tramite della opportuna rotonda; uno svincolo dedicato sia alla zona ospedaliera e sia al carcere di Castrogno; la realizzazione del collegamento stradale diretto ospedale-Colleparco (dove insiste l’università); il completamento della tangenziale fino al raccordo con la SS.81 a nord della città (che collega Teramo ad Ascoli Piceno) e con la SS.80 ad ovest (che collega Teramo a L’Aquila)”.