La rigenerazione urbana di qualità di tutto l’ambito industriale dismesso (ex Sadam, ex ADS-FOMA) con la realizzazione di un grandissimo parco pubblico di 16.000 mq tra via Trieste e il lungomare Spalato (il cosiddetto “Cannocchiale verde”) sarebbero già realtà da vent’anni se le Giunte di centro-destra, a partire dal 1998, avessero dato corso a quanto previsto nel PRG del 1994. Invece lo stato di abbandono ha regnato sovrano a lungo.
Qualche giorno fa in consiglio comunale, dopo la discussione delle Osservazioni, è stato approvato per la seconda volta il Piano di Recupero dell’ex Sadam.
Era stato già approvato nel 2010 con tanto trionfalismo e finora, dopo 12 anni, abbiamo visto solo la realizzazione di un settimo di quanto previsto (e cioè solo un’area commerciale costituita da esercizi di media grandezza con alloggi soprastanti).
Chissà stavolta cosa succederà?
Abbiamo detto ripetutamente, avanzando proposte alternative, che un’area così grande (55.000 mq) in centro città non può essere solo un agglomerato di tanti palazzoni (fino a 24 metri) con annessa area commerciale, con la piazza adibita per buona parte a parcheggio, con il verde confinato lungo la ferrovia, senza luoghi pubblici di pregio per la cultura e per il sociale visto che non ci saranno più né il recupero dell’ex zuccherificio, né il teatro-auditorium, né la piazza pedonale previsti nel piano precedente, né l’edificio per i servizi sociali e collettivi.
Nel 2023, quando ormai si è affermato il concetto di città sostenibile, un insediamento un po’ dormitorio, un po’ centro commerciale è una prospettiva mortificante per un centro città.
Una volta conosciute le intenzioni dell’amministrazione, come Cittadino Governante ci siamo impegnati a fondo per migliorare quanto proposto nel nuovo Piano di Recupero: abbiamo promosso due partecipate assemblee pubbliche che hanno condiviso quanto da noi proposto, abbiamo presentato 17 Osservazioni, abbiamo elaborato due proposte di iniziativa popolare, abbiamo raccolto in solo un mese ben 1807 firme a sostegno di dette proposte migliorative sotto il profilo della qualità urbanistica e della vivibilità cittadina.
Tutto ciò ha aperto una piccola breccia nella proprietà dell’area che dopo l’affollata assemblea al Kursaal ha voluto incontrarci dicendosi disponibile a prendere in considerazione la realizzazione del teatro in via Trieste.
Non c’è stato nulla da fare, l’amministrazione Costantini ha voluto tirare diritto facendo approvare alla sua maggioranza, nemmeno tutta presente perché la consigliera Guidobaldi era assente – va ricordato che, ad aprile, al momento dell’adozione del piano Antonella Guidobaldi votò contro – come pure assenti in aula, al momento del voto, i consiglieri Federico Montebello e Gianni Mastrilli di area centro-destra.
In urbanistica ci sono tre attori principali: L’amministrazione comunale, la proprietà ed i cittadini. Gli amministratori hanno il fondamentale compito di difendere gli interessi generali e la qualità urbana, se non lo fanno loro nessun altro tutelerà il diritto dei cittadini ad avere città vivibili.
Noi ci siamo seriamente impegnati, pur essendo all’opposizione, a stare dalla parte dei cittadini, e con le Osservazioni proposte abbiamo fatto ottenere alla cittadinanza alcuni miglioramenti importanti:
1) Verde pubblico più ampio e unitario eliminando l’inutile strada carrabile ad ovest dell’insediamento.
2) Impianti sportivi da collocare nel verde pubblico attrezzato a ridosso della ferrovia, destinando la porzione più ad est solo a verde pubblico.
3) Piantumazione appena possibile e con alberi di media grandezza delle aree spettanti al Comune con destinazione a verde pubblico.
4) Viale alberato e pista ciclabile in via Trieste con marciapiedi ampi.
5) Maggiore attenzione ai temi della Sostenibilità ambientale e della Bioedilizia.
6) Aumento dei parcheggi a fondo drenante.
7) Possibilità di destinare la superficie edificabile anche a ricettività turistica (residence, Bed&Breakfast…).
Purtroppo molte altre proposte contenute nelle nostre Osservazioni non sono state accolte:
1. Conferma di Teatro/Auditorium e piazza pedonale con aggiunta di ampia area di verde urbano nel cuore dell’insediamento.
2. Eliminazione completa delle superfici edificabili concesse in deroga agli indici edificatori in caso di mancata realizzazione del teatro in via Trieste.
3. Assicurare al Comune tutte le spettanze derivanti dal PRUSST.
4. Escussione della Fidejussione della Convenzione del 2012.
5. Riqualificazione di via Trieste e via Sardegna.
6. Aumento della percentuale di commercio di vicinato per favorire il commercio al dettaglio.
7. Impegno a creare le condizioni per l’offerta di alloggi a prezzi agevolati.
8. Uso gratuito degli impianti sportivi nel verde pubblico attrezzato.
9. Togliere il megachiosco di 300 mq. (!!!) nella parte pedonale della piazza.
10. Ottenimento di uno spazio per servizi sociali e collettivi.
Si è persa, quindi, l’occasione per realizzare un vero nuovo centro città con teatro e ampia area di verde accanto su una piazza pedonale in via Trieste e tanto altro.
La copertura economica c’era ed era garantita dall’alta rendita fondiaria, dall’ottenimento delle spettanze previste dalla legge sui PRUSST, dall’escussione della fidejussione del 2012, dalle superfici edificabili commerciali concesse oltre gli indici edificatori, dall’aumento del commerciale di media grandezza a scapito dei negozi.
Sugli aspetti economici interpelleremo la Corte dei Conti per tutelare il nostro Comune.
Sull’assetto urbanistico vorremo ricordare che non basta fare, è molto più importante fare bene. I fatti, purtroppo, lo dimostreranno.
Giulianova 3 gennaio 2023
IL CITTADINO GOVERNANTE
associazione di cultura politica
(Riccardo Salvatore )