E’ il pensiero di Jwan Costantini, esponente del movimento Verso che torna a criticare l’operato della precedente amministrazione, quella guidata dall’allora sindaco Francesco Mastromauro. Parla di eredità disastrosa quella lasciata in Comune.
“Nemmeno l’ombra di una progettualità europea e capacità di intercettare fondi”, sostiene Costantini in una nota, “piani demaniali perennemente contestati dagli operatori e mai in sintonia con quelli regionali, problemi nella tassa sui rifiuti che hanno portato intere categorie alla rivolta fiscale, Ufficio Unico di progettazione con altri sette comuni teramani (di cui Giulianova è capofila) totalmente allo sbando, sportelli del lavoro prima annunciati e poi completamente disattesi e senza nemmeno l’accreditamento”.
L’esponente del movimento e che probabilmente avanzerà la propria candidatura a sindaco in vista delle elezioni della prossima primavera, sottolinea anche la totale incapacità di relazionarsi con le altre amministrazioni per la creazioni di uffici intercomunali che si occupino dei bandi pubblici (che ora la legge ha portato a 200mila euro rispetto ai 40mila precedenti) con conseguente ricorso all’Asmel (mentre l’Unione dei comuni della Val Vibrata è autonoma), ritardo e non progettualità sulla ZES, paralisi totale dell’ufficio tecnico.
“Se ne desume chiaramente che l’apparato tecnico-dirigenziale del Comune”, prosegue ancora Costantini, “lo stesso premiato di recente con oltre 100mila euro di emolumenti, è ad oggi ingessato e inefficiente. In questa situazione non è logico né programmatico intervenire per tappare buchi nel breve periodo, quando tra pochi mesi si insedierà un’amministrazione democraticamente eletta e nel pieno delle sue funzioni, che avrà il compito di organizzare in modo efficace ed efficiente l’apparato tecnico-amministrativo che affianca la politica nelle scelte strategiche”.
Costantini ha le idee chiare: procedere con una completa ristrutturazione delle aree. Un unico dirigente dovrà coordinare l’azione di funzionari specializzati, dotati di una posizione organizzativa di cui dovranno rendere conto, fare opera di scouting costante in ambito comunitario, nazionale e regionale alla ricerca di nuove opportunità e risorse.
“La pubblica amministrazione che funziona deve essere al servizio del cittadino”, conclude, “e in un’ottica di riduzione della spesa pubblica improduttiva: questa la nostra visione. La profonda rivoluzione di cui necessita il Comune esclude a priori il rinnovo della fiducia nell’attuale apparato dirigenziale”.