“Faccio francamente fatica a capire quale sia la “ratio” dietro ad una simile scelta – prosegue Pepe – da un lato si parla di azioni volte a rilanciare i centri storici, i negozi tradizionali e le piccole attività commerciali con incentivi, sgravi e sostegni di varia natura, dall’altra si apre alla possibilità di creare nuovi insediamenti in un territorio, quello abruzzese, già francamente saturo di offerte, tra l’altro in un momento storico molto particolare nel quale si è acceso il dibattitto nel nostro Paese sulla volontà di tenere chiusa la grande distribuzione la domenica e durante le feste comandate”.
Se l’Abruzzo non ha bisogno di nuovi centri commerciali, la provincia di Teramo non è da meno. “Nel teramano sono già numerosi i punti vendita della grande distribuzione e, in molti casi, questi già sono in sofferenza, lamentano una concorrenza forte in ogni settore e iniziano a dare segnali di insofferenza e crisi, come nel caso della “Mercatone Uno” e della recente chiusura del punto vendita IperSimply a Piano d’Accio a Teramo” ribadisce il Consigliere e Vice Capogruppo Regionale del Pd.
“Siamo fortemente contrari a questa iniziativa e ci uniamo al coro di protesta di Confcommercio e Confesercenti – conclude Pepe – ci batteremo in ogni sede affinché la Giunta Marsilio faccia marcia indietro su questo delicato tema. Come sottolineato da più parti già esistono delle leggi per la riqualificazione delle aree industriali dismesse, personalmente ritengo quindi che, se vogliamo lavorare assieme su un progetto organico di riqualificazione dei vecchi capannoni ad uso industriale, sia giusto puntare su di una visione “green” garantendo così la creazione di nuove aree verdi, spazi fruibili e funzionali al servizio della collettività. Questa sì che sarebbe una idea nuova e rivoluzionaria: dare nuovo ossigeno alla regione d’Europa con il maggior concentramento di superfici di vendita della grande distribuzione”.