“L’ordinanza fa riferimento agli esercizi commerciali di vicinato e alla media e grande distribuzione anche ricompresa nei centri commerciali”, scrive Mariani, “ma non dice nulla su quegli esercizi di ristorazione che, pur non potendo somministrare alimenti nei locali delle proprie attività, stanno comunque lavorando tramite consegna a domicilio.
Nei giorni di Pasqua e Pasquetta queste attività potranno effettuare o meno le consegne? Non è un problema da poco: i cittadini chiamano per le prenotazioni e i ristoratori devono organizzare il lavoro senza incorrere in sgradite sorprese. Un chiarimento sull’ordinanza, se estesa o meno alla ristorazione a domicilio, eviterebbe inutili ammende e denunce in un momento già abbastanza difficile.
In ultimo mi preme segnalare che stabilendo il provvedimento in questione, oltre la chiusura nei festivi, anche un orario rigido di apertura e chiusura delle attività di generi alimentari e di prima necessità nei giorni feriali, come già ampiamente valutato e dibattuto in diverse regioni, potrebbe crearsi un effetto inverso di maggior assembramento durante i ridotti orari di apertura, con minore garanzia del rispetto delle misure di sicurezza che si vorrebbero potenziare”.