Non si è fatta attendere la risposta dell’assessore alla cultura del Comune di Teramo, Francesca Lucantoni, dopo il polverone alzato ieri dalla cantante Marina Rei che, in un post pubblicato sul suo profilo Facebook, diffidava l’assessore a rettificare l’importo ricevuto per la serata di Capodanno. Pronta, infatti, questa mattina è arrivata una nota della Lucantoni che, documenti alla mano, ha provato a riposizionare dei paletti saltati anche a causa del mancato successo riscosso dalla manifestazione del 31 gennaio.
Tra polemiche sui costi, presenze, foto vere o presunte tali, suggerimenti fatti ma non presi in considerazione, commenti mal interpretati, inviti alle dimissioni e quant’altro, si spera di poter finalmente mettere la parola fine a quello che di certo non verrà ricordato come l’evento dell’anno.
Nota dell’assessore Francesca Lucantoni
“Per il concerto che l’artista Marina Rei ha tenuto nella notte di Capodanno, il Comune di Teramo corrisponde alla società organizzatrice, A.& W. Srl, la somma complessiva di 37,800 euro (come si evince dall’allegato 1 al presente comunicato), all’interno della quale sono compresi i 16.000 euro richiesti dal procuratore della cantante. È chiaro che quest’ultima somma comprenda sia la quota di pertinenza del procuratore che quella diretta all’artista ed è altrettanto chiaro che al Comune non è dato sapere a quanto le due rispettive entità corrispondano. Si ribadisce che per le casse comunali la manifestazione non ha avuto alcun costo, visto che l’intera spesa è stata coperta da contributi di sponsor.
Dalla società organizzatrice, e dalla stessa artista, non sono pervenute nei giorni antecedenti il concerto richieste o suggerimenti ufficiali inerenti la proposta di effettuare lo spettacolo in un ambiente chiuso. A questo proposito, si aggiunge che nella giornata odierna è pervenuta al Comune una mail inviata da un rappresentante della società, la quale fa chiarezza dei fatti e che alleghiamo integralmente al presente comunicato.
Stigmatizziamo, infine, le inopportune dichiarazioni di natura politica nelle quali la stessa Marina Rei si è avventurata; considerato il contesto, il ruolo della cantante, la provenienza della stessa e le condizioni in cui si è proposto lo spettacolo, appare perlomeno azzardata la conclusione, che pone l’artista in un ambito nel quale la stessa non è chiamata ad interferire”.