Martinsicuro. “Liberissimi i consiglieri provinciali Fracassa e Serrani e il consigliere regionale Paolo Gatti, di non condividere la decisione del Gruppo “Costituente Popolare per Teramo” di aderire alla proposta di coinvolgimento pervenuta dal Presidente Di Sabatino; ma gli stessi dovrebbero comunque rispettare la volontà di chi, pur mantenendo la propria identità politica, ha ritenuto utile, nell’interesse dei territori, partecipare attivamente in Consiglio sin da subito alla fase costituente della nuova Provincia”.
La puntualizzazione arriva da Massimo Vagnoni, ex assessore provinciale ai lavori pubblici e dopo la ridefinizione dell’assetto della Provincia ha accettato, al pari del sindaco di Alba Adriatica, Tonia Piccioni, le deleghe e gli incarichi assegnati dal Preisdente Di Sabatino.
Scelta che ha generato prese di posizione di natura politica, critiche soprattutto.
“Il sistema di voto, e la nuova identificazione della Provincia quale Ente di secondo livello, richiederà a tutti gli amministratori eletti un atteggiamento che sappia andare al di la delle appartenenze politiche dei diversi schieramenti che si sono confrontati alle scorse elezioni provinciali”, dice ancora Vagnoni.
“Questa nuova fase sarà l’occasione per dimostrare il grado di maturità della classe politica della Provincia di Teramo; sarà un banco di prova per verificare se saremo in grado di fare quel salto di qualità che i cittadini chiedono ad una classe politica eccessivamente litigiosa e ancora troppo legata agli interessi di parte a dispetto degli interessi generali .
Rispetto a posizioni conservatrici di chi ha ritenuto non si dovesse avere alcun confronto con chi detiene comunque la maggioranza in Consiglio, il nostro gruppo ha lavorato sin da subito per costruire le premesse di una collaborazione istituzionale di alto profilo che mettesse al centro i grandi temi di cui si dovrà occupare la Provincia di Teramo nei prossimi mesi; e lo abbiamo fatto senza rinnegare la nostra provenienza e appartenenza ma convinti che, in questa fase, una contrapposizione politica fine a se stessa e senza strategie alternative, non potesse costituire un’adeguata risposta alle tante istanze che vengono dal territorio.
Sulla base di queste considerazioni abbiamo quindi deciso di iniziare questo percorso di collaborazione, assumendoci direttamente la responsabilità di gestire insieme questa fase riformatrice dell’ente, riservandoci tuttavia di verificare nei prossimi mesi se la volontà del Presidente Di Sabatino di guidare l’ente in maniera condivisa e scevra dalle appartenenze politiche, verrà confermata nei fatti”.