Tortoreto. Un tormentone? Non proprio. Il tema della collocazione del nuovo depuratore tiene ancora banco e non potrebbe essere altrimenti. Tra assemblee e la seduta del consiglio comunale, la questione è molto caldo.
L’intervento
Prima di parlare del nuovo depuratore di Tortoreto, vorrei ribadire che il luogo scelto dove ubicare il depuratore rasente la strada provinciale del Salinello, appena dopo il ponte dell’autostrada, non è il posto migliore. Secondo me, andava costruito nell’altra sponda del fiume. C’è da precisare inoltre che le problematiche negative attuali del progetto nascono dal fatto che esso è stato deciso dall’alto senza il necessario coinvolgimento e consenso dei cittadini.
Ciò premesso, dopo l’assemblea pubblica tenuta dal Movimento 5 Stelle in un bar di Salino ed il Consiglio Comunale del cinque novembre 2014 (nei giorni scorsi anche il gruppo consiliare Tortoreto nel Cuore ha organizzato una pubblica assemblea tematica a Salino,ndr), abbiamo acquisito più chiarezza in merito al progetto del nuovo depuratore. Questo prevede la costruzione di un primo lotto con una capienza depurativa pari a 31.000 abitanti e del costo di cinque milioni e 700.000 di euro e poi un secondo Lotto di uguale grandezza, per complessivi 62.000 persone, da costruire successivamente con altri possibili finanziamenti regionali. Il nuovo depuratore dovrebbe entrare in funzione entro settembre 2017.
Questo progetto crea non poche perplessità non solo per l’incertezza del suo completamento, ma per altri aspetti tecnici-funzionali del nuovo e vecchio depuratore. Il progetto prevede l’abbandono dell’attuale depuratore sostituito completamente da quello nuovo quando sarà completato (nel 2020 nelle più rosee previsioni), ma nel frattempo funzionerà anche quello cosiddetto vecchio (che ha una capacità depurativa di 42.000 utenze). La cosa che più preoccupa è che su quest’ultimo sito, considerato alluvionale, non verrà messo in sicurezza per salvaguardarlo da possibili esondazioni del fiume Salinello.
Questa è una preoccupazione che si aggiunge ad altre: nel I Lotto non si prevede lo smaltimento dei fanghi che, tramite una pompa ed un condotto, verrebbero rimandati nell’attuale depuratore. Così come la previsione di una grande pompa che, portando tutto il liquame arrivato al vecchio sito a quello nuovo, rimarrebbe posizionato lì in pianta stabile, anche dopo il completamento del II Lotto, a rischio allagamento. Tutte queste incongruenze, insieme all’alto costo dell’opera, hanno destato allarme in tante persone di buon senso, condiviso dalle minoranze amministrative delle 5 Stelle e della lista Tortoreto nel Cuore, le quali hanno proposto l’annullamento di tale progetto prospettando il miglioramento di quello attuale.
Con tutti i limiti detti, c’è da riconoscere che non hanno tutti i torti. L’attuale maggioranza , invece, sostiene che l’iter di tale opera è andato troppo avanti tanto da non poter essere fermato, pena la perdita del finanziamento. Allora? Allora per superare questa situazione di stallo si potrebbe cercare una terza soluzione che, togliendo gli aspetti più incomprensibili e inaccettabili di tale impostazione, proponga un progetto unico e definitivo. L’idea sarebbe quella di cambiare tutto ciò che è incompleto e provvisorio con qualcos’altro di completo e definitivo, cioè non lasciare l’opera incompiuta e grossi problemi aperti per il futuro. Si potrebbe pensare ad un progetto che consideri contemporaneamente l’utilizzo sia del nuovo che del vecchio depuratore e, perché no, anche la costruzione del tanto auspicato condotto fognario lungo la SS 16, vera emergenza del problema smaltimento e depurazione delle acque nere al Lido.
In pratica: 1) Il primo lotto sarebbe anche l’unico da costruire, con capienza di 25-31.000 utenti da servire; il terreno da occupare si potrebbe ridurre della metà, con un risparmio di circa 350.000 euro; occorrerebbe prevedere lo smaltimento dei fanghi nel I Lotto per evitare la costruzione della stazione di pompaggio fanghi e del condotto necessario a riportarli in quello attuale. 2) Occorrebbe mettere in sicurezza il depuratore che c’è con la costruzione di un ulteriore muro di protezione dell’area sui due lati verso il fiume ed effettuare un accurato controllo sul buon funzionamento di tutto l’impianto. 3) Si potrebbe costruire (o almeno prevedere) la fognatura lungo la Statale Adriatica, fondamentale a garantire il deflusso delle acque nere al depuratore soprattutto nei mesi estivi. Questo progetto potrebbe superare le due proposte della Maggioranza e delle Minoranze amministrative, cioè quella di realizzare solo il depuratore nuovo oppure di utilizzare solo quello vecchio, rinunciando ai fondi europei.