Un acceso dibattito si è scatenato in città e sui social network. Con gli attivisti giuliesi che affermano: “dappiamo che parlare di rispetto delle regole in Italia, oggi, è cosa difficile. In un paese dove la legge elettorale viene decisa a tavolino da un condannato in primo grado per danno erariale (Renzi) e da un pregiudicato a cui è negato finanche il diritto di voto (Berlusconi). In un paese dove lo Stato, alla presenza del Presidente del Consiglio (sempre Renzi), scende a compromessi col camorrista Genny ‘a carogna in mondovisione per permettere lo svolgimento di una partita di calcio. In questo belpaese dei mille condoni, dove può succedere che ad un ministro della Repubblica venga pagata a sua insaputa una casa con vista Colosseo. In un paese dove l’elenco delle nefandezze commesse da chi rappresenta tutti noi cittadini, potrebbe riempire pagine e pagine di giornali. Comprendiamo che in un paese così, sia difficile parlare di rispetto delle regole. Tuttavia, riteniamo un nostro dovere morale affermare che in questa campagna elettorale si stia passando il segno. Abbiamo visto i faccioni abusivi dei soliti noti campeggiare ad ogni angolo della nostra Città, in barba a tutte le disposizioni sulla propaganda elettorale. Abbiamo visto foto di cani esibiti come trofei, immolati sull’altare del dio voto. E sebbene ciò non costituisca reato, è comunque innegabile che sono in molti ad aver considerato tali immagini di cattivo gusto. Pensavamo di aver visto tutto. Evidentemente ci sbagliavamo. Qualcuno ha pensato bene di spingersi oltre e di trascinare in questo gioco al massacro anche dei giovani studenti delle elementari. E ci scusiamo con i lettori se, per pudore, eviteremo di chiamarli per ciò che in realtà sono, e cioè dei bambini. Questo per non urtare, semmai ce ne fosse ancora bisogno, la sensibilità di chi legge di fronte ad un fatto che non sappiamo come altro definire, se non ripugnante. Ricordiamo a chi ha avuto questa brillante idea, che fare propaganda elettorale nelle scuole, oltre che essere di pessimo gusto,è illegale. Il M5S Giulianova intende stigmatizzare tali comportamenti, senza però spostare il focus sull’immancabile dialettica politica; gli elettori sono ormai consapevoli di quali personaggi si trovano di fronte da decenni e li rispediranno a casa il prossimo 25 maggio. Ci riserviamo, tuttavia, di fornire il nostro supporto morale e legale ai genitori dei giovani studenti che vorranno sporgere denuncia contro gli autori di tale misfatto. Il 25 maggio l’onestà e il rispetto delle regole torneranno di moda!”.
Parole e immagini che però non sono piaciute a Laura Ciafardoni, agli esonenti del centrodestra ed alcuni cittadini, tutti contrari alla foto di bambini a scuola senza autorizzazione. La candidata del centrodestra, già assessore al sociale, si è recata a scuola e si è confrontata con le maestre e la dirigente scolastica che hanno espresso tutto il loro sostegno e il loro dispiacere per l’accaduto, dissociandosene totalmente. La Ciafardoni ha consegnato anche una richiesta scritta allla dirigente per venire a conoscenza dell’autore della fotografia.
“Nel sottolineare il rispetto e la vicinanze alle istituzioni scolastiche, maestre e dirigenti scolastici – spiega Laura Ciafardoni – che si sono sempre dimostrati all’altezza del loro ruolo di educatori e formatori, mi prendo qualche ora di riflessione prima di decidere se adire le vie legali”.
Anche le maestre e la dirigente scolastica hanno stigmatizzato l’episodio chiedendo alla candidata sindaco di andare fine in fondo nella vicenda. Nel frattempo su facebook forti accuse contro il candidato sindaco del Movimento 5 Stelle, Margherita Trifoni.