Civitella del Tronto. Le opposizioni consiliari tornano sul tema della nuova cava di Piano Risteccio a Civitella del Tronto.
I consiglieri Stefano Tucci e Giuseppe Zunica, infatti, hanno diffuso una nota per chiarire i termini della vicenda. Sono proprio le opposizioni a rivendicare la paternintà della mobilitazione per cercare di opporsi al rilascio delle autorizzazioni regionali in materia. ” Vista l’inerzia dell’amministrazione”, scrivono i consiglieri Tucci e Zunica, abbiamo richiesto, già nell’agosto del 2013, una consiglio comunale staordinario sulla tematica che ha poi portato all’approvazione di una risoluzione, poi condivisa da tutti, di opporsi politicamente all’apertura della cava.
Nel frattempo l’iter regionale è andato avanti ed ora la situazione è al vaglio del Comitato VIA.
Constatato che nella riunione del Comitato VIA dello scorso 14 gennaio, per fortuna andata deserta, il Comune di Civitella era assente, con prontezza come opposizioni, ci siamo riattivati e abbiamo richiesto un nuovo Consiglio comunale straordinario sul tema per portare le nostre osservazioni politiche e tecniche al progetto di DAELI srl ed inoltre abbiamo fatto richiesta al Comitato VIA di essere presenti alle riunioni”.
Questa la ricostruzione dei due consiglieri di minoranza, che poi fanno delle considerazioni di natura più politica.
“Se non ci fossero state le opposizioni vigili e attente”, scrivono ancora, ” ntutta la problematica sarebbe passata sottotono, non destando l’attenzione sia della popolazione locale che dei media.
Su questo tema le Opposizioni hanno dettato l’agenda alla maggioranza che con molti mal di pancia ha dovuto seguirla solo per opportunità politica, visto anche che all’interno di essa un Consigliere non ha mai partecipato alle votazioni.
La maggioranza ha inoltre respinto la nostra proposta di istituire l’Osservatorio locale del Paesaggio “Monti Gemelli ed Alta valle del Salinello” che sarebbe stato il primo in tutto l’Abruzzo.
La dialettica democratica è fatta di atteggiamenti chiari e limpidi, mistificare le cose produce un’immagine scadente della classe politica”.