A sostenerlo é il segretario regionale del Pd, Silvio Paolucci, in merito alle circa cinquemila firme raccolte dal blogger Giancarlo Falconi. “Le richieste della cittadinanza” continua Paolucci “quando sono tematicamente strutturate e motivate, danno luogo ad un obbligo di esame, riesame e di riscontro da parte di chi detiene temporaneamente funzioni pubbliche, e non possono ricevere l’indifferenza né essere trattate con prepotenza. Neppure Chiodi può sentirsi esonerato dall’obbligo di ascoltare i cittadini che chiedono il rispetto del diritto alla salute. E proprio per evitare atti di forza come quello al quale si prepara Chiodi, il Pd nella prossima legislatura istituirà il diritto di recall, ovvero il riconoscimento del diritto dei cittadini a chiedere la revoca di chi detiene cariche pubbliche anche prima della fine del mandato. La raccolta delle firme da parte di migliaia di cittadini e la frattura all’interno del Pdl anche su questo fronte dimostrano che Chiodi, al di là delle chiacchiere, sta clamorosamente fallendo proprio dove è stato più forte e imbarazzante il suo controllo politico sulla Asl. Chiodi dovrebbe chiedere scusa ai cittadini teramani e abruzzesi per aver fallito duramente sulla gestione della sanità. I cittadini stanno denunciando con testimonianze scritte le enormi carenze nella Asl Teramana sulle quali Chiodi, sponsor e protettore politico di Varrassi, non può tacere, tanto più perché si inseriscono in quadro di pesanti responsabilità politiche e istituzionali dello stesso Chiodi, che continua a rifiutarsi di dare all’Abruzzo un nuovo Piano sanitario regionale e si concentra su una gestione ragionieristica, tagliando con l’accetta i servizi sanitari e costringendo gli abruzzesi a enormi liste d’attesa. Chiodi dovrà rispondere politicamente dei viaggi della speranza ai quali sta costringendo i cittadini per curarsi. Ora la vicenda Varrassi, con la spaccatura verticale nel Pdl teramano, dimostra che il modello Chiodi è definitivamente fallito. Chiodi non ha scuse: non rinnovi il mandato a Varrassi tenuto conto che ai sensi del quadro normativo l’articolo 3 del decreto legislativo 502/92 e la stessa legge regionale 1/2012 dimostrano che ci sono probabilmente gli estremi per la revoca del manager della Asl di Teramo. Chiodi e il Pdl non hanno alcuna scusa per confermare Varrassi”.