Durante l’assise, l’assessore Faiazza è stata infatti chiamata a rispondere all’interrogazione delle minoranze, che chiedevano delucidazioni in merito ai continui rifornimenti del magazzino affidati, dall’amministrazione comunale, alla ditta di famiglia.
“Non ritengo opportuno escludere categoricamente la partecipazione di tali ditte” ha detto, tra le altre cose, l’assessore. “Una risposta” commenta Palermo “che supera finanche quella dell’assessore Italiani, dichiaratosi ignaro circa gli incarichi al fratello. Con sfacciata superbia, ella afferma che non avrà problemi a far partecipare la ditta di famiglia alle prossime gare d’appalto, appellandosi ad una ridicola logica campanilistica di economia medioevale. Non vorremmo che la mancanza di voler gestire un magazzino (visto che la possibilità ci sarebbe!) fosse una volontà utile ad evitare l’utilizzo del mercato elettronico della Consip (MePA), giustificando così l’acquisto di piccole quantità anche presso la ditta paterna. I costi superiori dell’acquisto di piccole quantità pesano sulle tasche del cittadino. La cosa grave” continua Palermo “è che ambedue gli assessori abbiano scaricato le proprie responsabilità sui dirigenti comunali, ignorando il loro ruolo di controllo e di indirizzo previsto dalla legge. Questa è una situazione di mancanza di dignità istituzionale per la quale sarebbe opportuno si dimettessero entrambi”.