Questa volta si è limitato molto con i costi restando in Europa, pensavamo che la sua lungimiranza lo spingesse alla ricerca di un turismo intercontinentale, invece dovremo accontentarci di quello internazionale!”
Sceglie l’ironia la minoranza consiliare per commentare l’annuncio del sindaco.
“Evidentemente dobbiamo ricrederci: a Campli non c’è un’emergenza terremoto, non ci sono le frane di Paduli e Pastinella ed il bilancio comunale è solido e capace di investire ingenti risorse per la promozione turistica. Così come siamo gli unici insieme al Prefetto di Teramo a temere per la tenuta dei conti. “Il Prefetto pochi giorni fa”, scrivono in una nota Gabriele Giovannini, Marino Fiorà ed Emanuele Tritella, “ ha ammonito con una nota ufficiale il sindaco e l’intero consiglio comunale, ricordando che l’ente non ha ancora approvato il rendiconto di gestione dell’anno 2016, ragione per cui è previsto lo scioglimento del consiglio comunale.
Ed anche se non conosciamo i costi di questa ennesima “avventura”, ci preme sottolineare come il nostro territorio non sia pronto ad ospitare alcun turista olandese in questo momento visto che vi sono edifici religiosi chiusi, scarsa capacità ricettiva, un centro storico dilaniato dal terremoto. Crediamo al contrario che queste ingenti somme spese per le fiere turistiche, potevano a ragione, essere utilizzate per abbellire il centro storico consentendo a Campli, tra l’altro, di aderire al circuito dei borghi più belli d’Italia da cui siamo misteriosamente rimasti fuori, a completare e rilanciare la necropoli di Campovalano, ad incentivare la capacità ricettiva del centro storico oppure a completare vere infrastrutture di servizio al turismo come l’area di camper del capoluogo farnese. Se dobbiamo essere seri, ci sentiamo di consigliare a Quaresimale di limitare queste spese per partecipare ad una fiera nata nel 2017 (quindi lo scorso anno) e che interessa un piccolo angolo di Amsterdam. Come abbiamo appreso da siti olandesi del settore, quest’anno la fiera prevede una partecipazione di 5-7 mila visitatori (non grandi numeri) ed è rivolta soprattutto ai grandi marchi italiani del cibo e non di certo alle amministrazioni pubbliche.
Non è quindi questa la vetrina per Campli e rischiamo di non avere alcun ritorno al territorio. Al contrario, se pensiamo che amministrare un comune sia un gioco, preferiremmo che Quaresimale la prossima volta ci porti ad una fiera in Giappone oppure in Thailandia.“