La rinegoziazione di alcuni mutui, con l’isituto senese, infatti, avrebbe generato delle perdite, in termini di esborsi finanziri per l’ente, pari a 330mila euro. Il contratto di swap, infatti, come sottolinea il vicesindaco Daniele Laurenzi, presenterebbe forti criticità. ” A partire dall’asimmetria nei pagamenti troppo sbilanciato a favore della banca” spiega Laurenzi, ” in quanto il guadagno potenziale per il Comune, in termini di cedole nette positive, sarebbe inferiore alle perdite. I costi impliciti, giudicati rilevanti, che renderebbero l’operazione non conveniente”. Rinegoziazione, questa, che ora alimenta la critica di natura politica, ancora più forte alla luce di quello che è il polverone che si è acceso attorno al Monte Paschi. Il Comune, nel frattempo, sta valutando l’ipotesi di affidare un incarico ad una società specializzata, per una vautazione e rinegoziazione tecnica, utile al recupero delle perdite e all’abbattimento del cosiddetto mark to market. Anche recenti sentenze sul caso di specie autorizzazione, infatti, un ragionamento in questa direzione. “Il Pd di Nereto avrebbe una responsabilità politica se queste preliminari valutazioni dovessero portare a dei risvolti di altra natura” commenta Laurenzi, che ricorda che l’operazione fu effettuata nel 2007 con la passata amministrazione, ” ed è curioso accostare le dichiarazioni del segretario nazionale Bersani, che sullo scandalo MPS dichiara che i Democratici hanno sempre lottato con forza contro i derivati delle banche, alla scelta amministrativa della passata amministrazione, targata Pd, che purtroppo ha sottoscritto queste porcherie, guarda caso con la Mps, utilizzando un derivato che sicuramente ha generato perdite rilevanti e lo continuerà a fare.Siamo stati rimproverati dal Pd locale per aver contratto un mutuo con la Banca Tercas una Banca del territorio che investe sul territorio, mi viene da sorridere e da dire che loro, hanno invece preferito una banca di Siena molto vicina al loro partito che invece di dare soldi a famiglie e imprese, hanno speculato con la cosiddetta finanza creativa, con danni evidenti e ad oggi incalcolabili, e questo i cittadini lo devono sapere”.