“Perché tutto ciò è interessante? – continua la nota – Perché evidentemente a Giulianova, all’interno della sinistra c’è una grande componente che non si riconosce più in questa nomenclatura, nella disinvoltura e spregiudicatezza del sindaco e del gruppo di via Tahon de Revel, che ha dato vita ad una maggioranza non solo imbarazzante (Mastomauro-Di Carlo-Cameli) ma anche dagli esiti dannosi per la città. Evidentemente quella maggioranza di cittadini che ha votato Renzi vuole aria pulita, stanca degli accordi di vertice in cui sono esperti i soliti noti, bravissimi a riciclarsi per essere sempre a galla. Noi non siamo di sinistra, ma se si affacciano sulla scena politica locale nuovi soggetti che intendono praticare la democrazia e la partecipazione in un confronto pragmatico sulle idee e sui programmi non possiamo non essere interessati. Peraltro crediamo che anche nell’elettorato di centro-destra ci sia un’esigenza di rompere gli schematismi esistenti per dare la priorità al confronto sui contenuti amministrativi. Vogliamo essere fiduciosi e interpretare il voto delle primarie giuliesi del partito democratico come una prima spallata contro la “casta” locale; noi – conclude la nota – saremo sempre disponibili al confronto aperto, senza pregiudizi ideologici, per lavorare per la nostra città con persone o gruppi che abbiamo prioritariamente l’interesse e la voglia, non di far vincere un partito o una coalizione a prescindere, ma di dare un contributo alla crescita della nostra comunità”.