E’ il commento dell’opposizione dopo l’ultimo consiglio comunale a Valle Castellana, che chiedono al sindaco di dimostrare “cosa , dopo che i titolari delle attività economiche si sono recati di persona in ‘udienza’al suo cospetto, per manifestare la loro esigenza, cosa ha impedito al sindaco di riprendere la procedura e sanare eventualmente le carenze che lui denuncia. In alternativa, se non disposto a proseguire quanto programmato, il sindaco avrebbe dovuto trovare insieme agli interessati eventuali alternative. Dica il sindaco le reali motivazioni che impediscono al comune di costruire i moduli per le attività commerciali. Il sindaco sa infatti che il modulo per le attività produttive danneggiate non è un privilegio, o una concessione del Sindaco, ma un risarcimento per il danno subito, previsto per legge dal decreto sisma n.189 del 2016., al pari degli imprenditori agricoli per i quali si è provveduto ad allestire nuove strutture. Non sono forse i titolari di bar, imprenditori da tutelare, al.pari degli agricoltori e allevatori?”
L’opposizione ricorda al sindaco e al’ assessore alla ricostruzione che “la procedura per delocalizzare le attività economiche è stata avviata, dalla precedente amministrazione, in base a quanto disposto dall’ordinanza n. 9/2016 del commissario. Ordinanza emessa a dicembre, quando non era ancora operativo USR di Teramo, e prima quindi dei fatti di gennaio, a seguito dei quali, come è noto, sono stati riaperti tutti i termini, così come previsto dalle nuove ordinanze n.20 e 21 dell’aprile 2017, che consigliamo di leggere attentamente prima di dichiarare falsità e inesattezze danneggiando i cittadini. Ma appare a questo punto evidente come il sindaco, e la maggior parte dei suoi consiglieri, troppo.presi con la campagna elettorale, non hanno idea di cosa abbiano attraversato i cittadini di valle castellana, durante l’ anno appena trascorso, quando il sindaco Vincenzo Esposito e il vice sindaco Enea Giovannini, in mancanza di procedure chiare, e in assenza di operatività dell’ufficio di ricostruzione, mentre la terra continuava a tremare ed eravamo sommersi da 5 metri di neve, si è preso la responsabilità di avviare con gli uffici regionali della protezione civile, la progettazione per allestire un modulo a Valle Castellana e uno a Pietralata, per ospitare le attività economiche attualmente prive di sede. Procedura che trova piena copertura dalle già menzionate ordinanze. Ci stupiamo pure di come il sindaco Camillo D’Angelo, in questo caso, si dimostri così scrupoloso nel rispettare la procedura, mentre ci sembra non si faccia alcuno scrupolo nell’avviare un esproprio al capoluogo, che costa dai 60 ai 90 mila euro, senza nessun presupposto, né di procedura formale, né di sostanza. Manca infatti il requisito di necessità e urgenza, dal momento che per la costruzione delle sae al capoluogo, il comune ha l’ alternativa di costruire 5 appartamenti, recuperando l’ex edificio scolastico, con un progetto già approvato e finanziato dal commissario. E ancora stupisce come, se si tratta di agevolare la riapertura delle attività produttive, il sindaco faccia appello alla burocrazia, mentre quotidianamente disattende ogni garanzia di trasparenza e certezza amministrativa, dal momento che continua a negare l’accesso agli atti e continua ad operare in totale violazione di legge, non rispettando i termini per la pubblicazione degli atti all’albo pretorio”.
“Riteniamo che negare alle attività commerciali la possibilità di riaprire, non danneggi i consiglieri di minoranza, e forse a rimetterci non.sono neanche le attività economiche costrette a chiudere, che a questo punto troveranno più conveniente riaprire altrove. Chi ci rimette è Valle Castellana e la comunità tutta, che si sta svuotando e impoverendo sempre di più. Mentre il nostro? sindaco si preoccupa esclusivamente di apparire su Facebook”, concludono i consiglieri d’opposizione.