Arriva anche dal segretario di Sinistra Italiana di Teramo, Stefano Ciccantelli, il no alla dismissione delle quote pubbliche della farmacia comunale aperta solo 4 anni fa in vista del Consiglio comunale di lunedì prossimo che affronterà la discussione sulle società partecipate.
“La riduzione degli utili derivante dallo spopolamento causato dall’emergenza maltempo e dagli eventi sismici di inizio anno”, scrive in una nota Ciccantelli, “non può giustificare l’ennesima scelta in favore del mercato e contro gli interessi pubblici e comunali. Sono diversi i casi, presenti anche sul nostro territorio provinciale, di farmacia comunali gestite all’insegna dell’efficienza e non è accettabile che l’unico vero motivo alla base dell’operazione sia quello di fare cassa”.
Inoltre il segretario teramano vuole capire le reali motivazioni anche sulla fuoriuscita dal Cope (presente all’interno della stessa delibera), trattandosi del consorzio pubblico per la progettazione europea.
“Ci sembra una scelta poco lungimirante”, conclude Ciccantelli. “che potrebbe andare a peggiorare ulteriormente la capacità di Teramo città nell’agganciarsi alle dinamiche europee e ai relativi finanziamenti”.