È quanto annuncia il sindaco del capoluogo adriatico Luciano Monticelli, che si dichiara basito di fronte alla decisione e si dice pronto a dimettersi dalla carica di sindaco se il denaro destinato ai ragazzi disabili non sarà elargito.
Oggetto della contesa è un finanziamento di 250mila euro della Fondazione Tercas da destinare al progetto, presentato da Palazzo di Città, per la ristrutturazione della ex casa parrocchiale di Scerne di Pineto. “La struttura – spiega Monticelli – sarebbe dovuta andare a due importanti realtà locali, Dimensione Volontario e Abilbyte, due associazioni che da anni si occupano del futuro di ragazzi disabili che, grazie al loro aiuto, possono condurre una serie di attività volte all’inserimento nella vita sociale e nel mondo del lavoro”.
Obiettivo della nuova struttura è quello di consentire agli ospiti delle associazioni di usufruire di tutti i servizi del distretto culturale che sorge accanto alla ex casa parrocchiale. “L’amministrazione – continua il sindaco di Pineto – intende così sposare un progetto più ampio, che garantisca a questi ragazzi una vita il più possibile completa e normale, che vada ben oltre le semplici attività laboratoriali a cui, a volte, molti di essi sembrano destinati”.
Dopo l’approvazione iniziale del progetto per 250mila euro, il Comune ha chiesto alla Fondazione Tercas di riesaminare nuovamente la pratica per utilizzare il ribasso d’asta avvenuto al momento dell’aggiudicazione dell’appalto (40mila euro).
“Tutto questo – attacca il sindaco pinetese – è avvenuto nella massima trasparenza, elencando alla Fondazione Tercas tutti gli interventi che avrebbero portato all’utilizzo delle 40mila euro mancanti”.
Durante l’esecuzione dei lavori è infatti emersa la necessità di eseguire alcuni interventi non previsti inizialmente dal progetto, oltre al fatto che la somma in questione avrebbe anche consentito il completamento di tutti i lavori di abbattimento delle barriere architettoniche e degli interventi che inizialmente non erano stati considerati nel progetto per poter rientrare nei 250mila euro previsti.
“Allo stato attuale – continua Monticelli – il Comune di Pineto non ha nessuna possibilità di finanziare con i suoi fondi di bilancio questi lavori. Per questo, quando questa mattina mi hanno comunicato che le 40mila euro ci sarebbero state negate, sono rimasto basito. Abbiamo operato nella più assoluta trasparenza e ora non capisco come sia possibile che la Fondazione Tercas non si sia accorta della nostra richiesta di utilizzo del ribasso d’asta”.
A mandare su tutte le furie il sindaco pinetese è il fatto che la mancata autorizzazione all’utilizzo delle 40mila euro comporterebbe, per il prossimo triennio, l’impossibilità di completare la struttura e, quindi, l’inutilizzabilità da parte delle due associazioni.
“Parliamo di diversamente abili – sottolinea il sindaco –, persone nei confronti delle quali ho preso un impegno e che ora, per questa decisione senza senso, rischiano di non poter usufruire di un servizio fondamentale. Se la cosa avesse riguardato altri aspetti non me la sarei così presa, ma ora non posso rimanere indifferente”.
Il primo cittadino si rivolge pertanto alla Fondazione Tercas, alla quale chiede di ripensare il progetto e di elargire quindi il denaro necessario al completamento dei lavori.
Non solo. “Su questa questione non transigo – conclude Monticelli – e mi dichiaro pronto a dimettermi da sindaco se questi soldi non saranno dati. Rivesto un ruolo che mi impone di aiutare i cittadini e questi ragazzi hanno bisogno della struttura in questione come nessun altro. Per questo sono pronto a rinunciare alla mia carica se nessuno ci verrà incontro”.