“Nello scorso mese di settembre” racconta “è stato avviato, da parte dell’ente comunale, un procedimento di contestazione dei lavori eseguiti nell’ex campo sportivo Patrizi ed appaltato dalla precedente amministrazione di centrosinistra. Procedimento dovuto e legittimo secondo noi, vista la assoluta carenza qualitativa dei lavori effettuati e degli evidenti disagi che la società sportiva, che opera nel ridotto impianto, ha evidenziato pubblicamente. A novembre un primo carotaggio previsto fu annullato e rinviato a gennaio, a causa della indisponibilità della ditta milanese chiamata dal settore lavori pubblici; la successiva verifica prevista a gennaio fu anch’essa annullata all’ultimo momento e rinviata in febbraio, per indisponibilità della ditta appaltatrice. La storia continua a febbraio, quando le abbondanti nevicate consigliarono un ulteriore rinvio per una successiva riconvocazione a breve termine. Alla data odierna, nulla di nuovo sembra essere stato deciso e, nel frattempo, il termine ultimo per la chiusura del procedimento tra le parti, fissato al 12 marzo scorso, è decorso”.
La Destra Roseto, dunque, si dice molto preoccupata per i “silenzi che circondano i lavori effettuati e per le evidenti nebulosità che tanti cittadini e genitori iniziano a percepire. Riteniamo che compito di questa amministrazione sia quello di dare immediata risposta ai dubbi che l’elettorato ha espresso con il voto dello scorso maggio: massimo impulso anche alla ricerca di chiarezza su opere pubbliche discutibili nell’idea e nell’attuazione, massima tutela per chi fruisce degli impianti pubblici, oggi con evidenti limiti pratici ed economici, operando con importante rilievo sul tessuto sociale. Non è mistero della oramai conclamata inagibilità del campo Patrizi da parte della società AS Roseto Calcio, costretta a trasferire buona parte della propria attività sportiva giovanile nel campo in terra di S. Lucia. Noi de LaDestra Roseto continueremo a seguire con estrema attenzione il problema del campo Patrizi, lontano da inutili demagogie, chiedendo risposte chiare e rapide su atti comunali che, giustamente, centinaia di cittadini pretendono. Nulla dovrà essere lasciato al caso sulle opinabili scelte politiche ed economiche della precedente amministrazione: i 600mila euro spesi per il primo stralcio di progetto sono stati spesi bene con lavori effettuati a perfetta regola d’arte? E’ il contribuente che lo chiede”.