Operazione, questa, che come propone il consigliere di opposizione, Nico Carusi, potrebbe essere veicolata attraverso un referendum tra i cittadini. Come si nota la situazione, a Tortoreto, resta molto fluida in attesa di nuovi eventi che possano, si spera, fare chiarezza su una vicenda (quella del funzionario indagato per peculato) che continua a calamitare una miriade di attenzioni. Mercoledì mattina, nel frattempo, la finanza è tornata in municipio per acquisire alcuni documenti che pare però siano legati alla vicenda dell’area camper. Nel frattempo (e la cosa è emersa nella commissione di vigilanza), nei mesi scorsi si sarebbe verificato una vicenda analoga. Ossia, al centralino del Comune sarebbe arrivata una richiesta di chiarimenti da parte di una ditta che commercializza articoli e attrezzature sportive, per un bonifico da circa 5mila euro (sempre dal conto online dell’ente) per un kit da sci. Un precedente curioso, alla luce di quanto accaduto successivamente, che però nella circostanza fu catalogato (e giustificato) come un semplice errore e a carico dello stesso funzionario (che poi rimborsò le somme all’ente) scattò in ogni caso un provvedimento disciplinare. Tutte situazioni, queste, che poi finiranno sotto la lente d’ingrandimento della commissione d’inchiesta, che a giorni dovrebbe essere nominata dal consiglio comunale. “ Mi auguro che la magistratura faccia il suo lavoro fino alla fine”, puntualizza il consigliere comunale di opposizione, Nico Carusi, “ interessando tutti i settori della macchina amministrativa: dalla ragioneria all’urbanistica. Bisogna fare chiarezza su tutto e individuare, se ve ne sono, le responsabilità di tutti. I cittadini, d’altro canto, devono sapere e conoscere come stanno le cose. Il nostro non né sciacallaggio politico, né demagogia: ma solo di conoscere come stanno le cose”. Nella sua sottolineatura, il consigliere del Pd, si augura anche che la vicenda sia vissuta all’insegna della massima trasparenza (“cosa che l’attuale maggioranza ha perso per strada”) e lancia anche una proposta. “ Se saranno accertati degli ammanchi”, dice, “ propongo che le ricchezze indebitamente accumulate, siano confiscate e restituite ai cittadini, che sono i veri defraudati da questa vicenda. Operazione, questa, che potrebbe anche essere veicolata con una raccolta di firme o con un referendum”.