La modifica, recante la delega al Governo di provvedere alla riorganizzazione, rinvia appunto di tre anni il nuovo assetto territoriale da dare agli uffici giudiziari con sede nelle province de L’Aquila e Chieti perché colpite dal sisma del 6 aprile 2009, non considerando che il terremoto ha egualmente interessato il Teramano, con alcuni comuni ricompresi nell’area del “cratere” e addirittura con porzioni di fabbricato prossimi al palazzo di Giustizia del capoluogo aprutino seriamente danneggiati dal sisma e quindi inagibili.
Il risultato, sottolineano i sindaci Francesco Mastromauro e Gabriele Astolfi e il presidente della Provincia Valter Catarra, sarebbe una riorganizzazione disarticolata e parziale, non conforme ai criteri ispiratori della delega al Governo, perché investirebbe solo una parte del Distretto della Corte d’Appello, coincidente con il territorio dell’intero Abruzzo, avendo come effetto la soppressione delle due, peraltro efficienti, sezioni distaccate presenti nel Teramano. Un territorio, rimarcano sindaci e il presidente della Provincia, che pertanto verrebbe a scontare gli effetti della riorganizzazione pur essendo privo, a differenza dell’Aquilano e del Teatino, di tribunali sub-provinciali.
Proprio su questa problematica, sabato 25 febbraio, alle ore 9, si terrà una riunione nella sede del Comune di Giulianova indetta dal sindaco Mastromauro alla quale, oltre al primo cittadino giuliese, alla Giunta ed ai capigruppo della maggioranza, saranno presenti il senatore del Pd Giovanni Legnini, il cui nome è legato proprio all’emendamento che rinvia di tre anni la riforma delle circoscrizioni giudiziarie in Abruzzo per l’inagibilità delle sedi, il presidente dell’Ordine degli avvocati di Teramo Guerino Ambrosini con l’avvocato Italo Di Fabio, membro giuliese del Consiglio dell’Ordine, e il giudice responsabile della sezione giuliese del Tribunale di Teramo Giovanni Cirillo.
La questione, inoltre, verrà portata all’attenzione del Consiglio comunale convocato per il 29 febbraio prossimo.