Per l’Udu, il primo passo da compiere verso una “Teramo universitaria” sarebbe quello di permettere agli studenti di poter usufruire di trasporti adeguati: “quei trasporti che hanno visto il taglio della corsa dedicata all’università, dalle ore 15.00 alle ore 17.00, orario di punta per le sedi di Colleparco, come prima soluzione per adeguarsi alla Legge Regionale che prevedeva un taglio del kilometraggio del 10%; questa purtroppo è storia vecchia ma sintomo della disarmante indifferenza nei confronti della realtà universitaria. Noi non ci siamo dati per vinti, abbiamo raccolto le esigenze degli studenti, e nel mese di maggio abbiamo chiesto un incontro con l’assessore, con delega ai trasporti, Giorgio Di Giovangiacomo. In realtà non vi è stato un solo incontro ma ben tre, dal mese di maggio al mese di novembre; nell’ultimo incontro siamo riusciti ad organizzare un tavolo di concertazione tra Comune, Baltour e Adsu. Sul tavolo poche proposte ma concrete, molte delle quali a costo zero: pensiline nelle fermate della mensa universitaria e nella fermata della Linea 7 di fronte l’università; creare una fermata in Via Po per le corse interregionali della Baltour, in modo da venire incontro alle esigenze dei numerosi studenti fuori sede della Facoltà di Veterinaria che ne usufruiscono regolarmente in quanto provenienti da altre regioni; la revisione della sospensione della Linea 7, vittima prescelta dei suesposti tagli malgrado sia l’unica linea ad offrire la copertura dell’intero Campus; linee notturne di collegamento tra il centro della città e il quartiere di Colleparco; la possibilità di installare nelle sedi di Colleparco una biglietteria automatica; infine, la possibilità di istituire una zona free riding tra le sedi di Colleparco e la mensa universitaria. Quest’ultima richiesta nasce da un’esigenza dello studente, che per potersi muovere all’interno del Campus di Coste Sant’Agostino, di cui fanno parte entrambi i plessi, è costretto a dover prendere un autobus (in quanto la strada è difficilmente percorribile a piedi) e a obliterare il proprio titolo di viaggio per una sola fermata (in quasi tutta Italia le mense sono adiacenti le facoltà, ma purtroppo a Teramo questo “privilegio” non esiste)! Negazione totale del diritto allo studio: pensiamo ad esempio agli studenti beneficiari della borsa di studio che risiedono a Colleparco che preferiscono non usufruire del pasto gratuito perché, per raggiungere la mensa e poi per tornare indietro, dovrebbero comunque pagare il biglietto! Netta chiusura su tutte le nostre proposte, tranne che per le pensiline (nonostante l’assessore, già nel mese di maggio, ci aveva assicurato che avrebbe provveduto a farle installare nel più breve tempo possibile, entrambe le fermate ne sono ancora sprovviste) e per l’istituzione di una zona free riding, per la quale era stato deciso, a seguito di una vera e propria trattativa, che gli studenti, non già forniti di abbonamento, potessero usufruire gratuitamente di quella tratta (Università-Mensa / Mensa-Università) munendosi di un tesserino gratuito; al Comune il compito di far fronte alle eventuali spese. Abbiamo lasciato il tavolo con l’assicurazione che da lì a pochi giorni si sarebbe proceduto alla delibera e quindi all’inizio dell’erogazione del servizio, ma a distanza di tre mesi, invece, nonostante nostre continue sollecitazioni, a tale delibera non si è ancora giunti, ma ci è anzi stato chiesto di aspettare ulteriormente. Noi siamo stufi di essere presi in giro dalle istituzioni, quale l’amministrazione comunale, che di fronte a richieste lecite a beneficio di tutti gli studenti fa palesemente orecchie da mercante. Chiediamo, inoltre, se l’Università, per questa amministrazione, rappresenta una risorsa per l’intera città o un peso: se si tratta veramente di una risorsa, allora auspichiamo che almeno queste “piccole” richieste vengano portate a termine, ricordando che stiamo parlando di costi irrilevanti per poter migliorare i servizi agli studenti universitari teramani (che ogni anno diminuiscono sempre di più); se invece rappresenta un peso, si dica chiaramente e si abbia il coraggio e l’onesta di farlo senza prendere in giro gli studenti. E’ bene, quindi, che l’assessore Giorgio Di Giovangiacomo ottemperi al lavoro per cui è pagato e proponga la delibera per la quale si è impegnato affinché l’amministrazione comunale istituisca le tessere per la fermata della mensa e installi le pensiline nelle rispettive fermate dell’autobus. Tra l’altro, finalmente, sarebbero stati sbloccati i fondi F.A.S. per terminare la costruzione della casa dello studente, che, secondo quanto stabilito dal programma attuativo della Regione, sarà pronta entro la metà del 2013. La casa dello studente si trova nello stesso plesso della mensa: a questo punto ci chiediamo se con l’attuale stato dei trasporti non ci troveremo di fronte ad una nuova cattedrale nel deserto. Gli studenti che non frequentano le Facoltà presenti nelle sedi del Campus di Coste Sant’Agostino si troverebbero, quasi di fatto, aprioristicamente esclusi dalla possibilità di usufruire della residenza universitaria; contemporaneamente, anche gli studenti che frequentano le sedi di Colleparco avrebbero mille difficoltà per recarsi in centro (non è un caso che tra gli studenti si dice che chi prende casa nel quartiere di Colleparco è per forza di cose automunito), e, stando all’attuale programmazione degli orari, per raggiungere le Facoltà nella solita fascia oraria dalle 15 alle 17, per via della sospensione della Linea 7, come già detto l’unica a coprire la tratta Mensa-Università. E’ palese che anche in questo caso la politica ha agito “senza cervello”, costruendo una casa dello studente tra il quartiere di Colleparco e il centro storico, una posizione scomoda, fuori dalla portata degli studenti e poco fruibile. Per questo motivo, o ci saranno servizi di supporto, altrimenti la politica avrà realizzato l’ennesimo sperpero di denaro pubblico.Ciò che stiamo chiedendo non è altro che un diritto sancito dalla Costituzione, Art.34, che non può esserci negato. Continueremo a condurre la battaglia di Teramo città universitaria, sperando di non essere lasciati soli tra silenzi assordanti e immobilismi vergognosi da parte delle istituzioni comunali.