I termini dell’accordo, che sarà presentato al Ministero per l’approvazione definitiva, prevedono la cassa integrazione per 40 dipendenti, per cessazione dell’attività dei due reparti, tessitura intimo e cucitura manuale, nel giro di due anni, incentivi per chi, fra questi 40 esuberi, volesse accedere alla mobilità volontaria e contratto di solidarietà per i restanti dipendenti, 400 in tutto.
“Rimane in piedi un’azienda importante, seppur con grandi difficoltà” ha commentato Gatti. “Da parte della Regione, c’è la massima attenzione per un’azienda che sostiene la vita di oltre 400 famiglie e continueremo a monitorare la situazione. Di sicuro, il dialogo sereno e costruttivo registrato in questo tavolo è un valore decisamente positivo”.
L’accordo sottoscritto prevede l’attivazione da parte di Regione e Provincia di interventi di politiche attive del lavoro attraverso percorsi formativi e di riqualificazione professionale, per favorire opportunità occupazionali ai lavoratori interessati, anche in settori produttivi diversi da quello tessile e il monitoraggio da parte di Confindustria Teramo dell’andamento della situazione occupazionale del territorio, al fine di individuare opportunità di reimpiego, per i lavoratori sospesi, nell’ambito delle imprese associate.
“Si tratta di un risultato particolarmente significativo, frutto della qualità delle relazioni industriali grazie all’impegno congiunto di sindacati e istituzioni e del lavoro svolto dagli uffici” ha aggiunto Catarra. “Dall’inizio di questa vertenza i numeri degli esuberi si sono dimezzati. Noi faremo la nostra parte e possiamo costruire un percorso insieme alla Regione, per sostenere un polo industriale in uno dei settori, il tessile, che più ha risentito della crisi”.
Marina Serra