Nereto. Risoluzione urgente della Giunta dell’Unione dei Comuni della Val Vibrata per chiedere alle istituzioni locali di Marche ed Abruzzo informazione dettagliate sul progetto di realizzazione dell’impianto di stoccaggio del gas nella vicina città marchigiana di San Benedetto del Tronto. L’opera industriale progettata dalla società “Gasplus”, nonostante il parere favorevole dell’Arpam (Agenzia Regionale per la Protezione Ambientale), ha provocato dubbi concreti sui disagi che l’impianto potrebbe causare alla popolazione, soprattutto riguardo le emissioni e la sicurezza idrogeologica in fase di perforazione e di esercizio, e per il rispetto della normativa “Seveso II” per impianti soggetti ad incidenti rilevanti. Va detto che la città di San Benedetto del Tronto è il quinto comune della Regione Marche, che nel periodo estivo raddoppia la propria popolazione e che i siti finora individuati in Italia per stoccaggio gas risulterebbero essere collocati in centri minori e fuori dai centri abitati. Non solo. La popolazione interessata (in particolare i comitati di quartiere), ha dimostrato la propria preoccupazione, anche in considerazione delle poche informazioni in possesso.
“Ad oggi – dice il Presidente dell’Unione di Comuni Val Vibrata, Alberto Pompizi-, permangono numerosi dubbi e incertezze sulle caratteristiche tecniche, sia nella realizzazione dell’impianto che nell’individuazione del sito, tali da costituire motivo di forte preoccupazione nella popolazione e nelle stesse amministrazioni comunali interessate. La salute dei cittadini non è in alcun modo risarcibile, né può essere considerata merce di scambio con eventuali risorse da destinare al comune avendo accertato l’eventuale assoluta non nocività dell’impianto. Le istituzioni e la popolazione della Val Vibrata non sono escluse dall’impatto dell’impianto e non sono state coinvolte in sede di Via (Valutazione Impatto Ambientale) e di Vis (Valutazione Impatto Sanitario). Insomma, vogliamo vederci chiaro”.
La Giunta dell’Unione ha quindi invitato il Presidente Pompizi ad intervenire presso il Comune di San Benedetto del Tronto, nelle Province di Ascoli Piceno e Teramo, le Regioni Marche ed Abruzzo, i Ministeri di competenza ed i vari e restanti livelli governativi competenti e responsabili, per richiedere le informazioni di carattere tecnico circa la sicurezza della salute dei cittadini, l’inquinamento dell’aria, acustico, della falda acquifera e la sicurezza ambientale nella fase di esecuzione dei lavori per la realizzazione dell’impianto; per sollecitare anche siano resi pubblici tutti gli studi effettuati al fine di rendere più trasparente il percorso autorizzativo; inoltre, che sia incaricato un soggetto tecnico terzo (università o altro centro di ricerca pubblico italiano, europeo e/o internazionale) per un ulteriore approfondimento sul progetto presentato; infine, di promuovere ogni possibile iniziativa volta a sospendere l’iter autorizzativo.