Atri. Dopo l’annuncio in pompa magna dato ieri dalla Giunta Astolfi, che celebrava il suo pieno successo nell’approvazione in Consiglio del provvedimento bipartisan relativo alla tutela delle sedi distaccate del Tribunale, ecco che oggi ad intervenire sull’argomento sono le due segreterie che l’Assise la vivono dal di fuori. Ma non per questo non possono dire la loro su quanto avviene nel Palazzo Comunale.
Si tratta de La Destra e dell’Italia dei Valori che, in una nota, vogliono fare chiarezza sulla questione e ristabilire, in un certo senso, l’ordine dei fatti. Partendo da un presupposto fondamentale: “non possiamo che accogliere con grande favore l’ordine del giorno del Consiglio Comunale e la sua approvazione all’unanimità”. Tuttavia, secondo i due segretari, Roberto Marchione e Vincenzo Marcone, la nota del Comune presenta diverse inesattezze. “Non è l’Amministrazione Comunale che si schiera a sostegno degli Uffici Giudiziari ma l’intero Consiglio Comunale. L’intero comunicato dell’Amministrazione risulta fortemente autocelebrativo e tale non può essere, visti i fatti antecedenti che fanno evincere esattamente il contrario”. Il riferimento è all’intervento del segretario comunale del Pd, risalente al novembre scorso, quando lo stesso lanciava l’allarme circa le sorti del Tribunale atriano. “In quella circostanza però” ricordano “l’Amministrazione Comunale ritenne ciò allarmistico, ingiustificato e visionario, che si cercava come al solito di strumentalizzare la vicenda e che non c’era assolutamente nessuna ipotesi di chiusura. Ci chiediamo, allora, perché adesso magnificarsi se non c’era nulla da salvare? La scarsa lungimiranza della nostra amministrazione e l’incapacità di comprendere e prevenire gli eventi che coinvolgono la nostra comunità sono oramai evidenti ai più. La sottovalutazione, minimizzazione e negazione di dinamiche sfavorevoli per Atri sono la costante. Non possiamo certo dimenticare con quanta superficialità e mistificazione della realtà è stato trattato il problema ospedale. Anche in quel caso si è tentato di minimizzare ma i fatti parlano chiaro e sono sotto gli occhi di tutti. Si faccia allora un esame di coscienza e si chieda scusa alla città. Per onor del vero, per ciò che attiene al problema tribunale qualcuno ha provato ad uscir fuori dal coro dicendo di non abbassare la guardia”. Si tratta dell’Assessore Giammarco Marcone, il quale aggiunse che era sua intenzione recarsi a Roma per discutere la questione. “Sarebbe interessante sapere se questo viaggio c’è poi stato oppure erano come al solito frasi di circostanza, parole buttate al vento” chiedono i due segretari. “Inoltre, non capiamo perché lodare solo l’Amministrazione quando l’ordine del giorno è stato congiunto e, tra l’altro, pare che l’idea non sia partita neanche dalla maggioranza, ma dall’opposizione che in colloqui privati ha messo fretta all’Amministrazione, chiedendo di convocare un Consiglio Straordinario e suggerendo anche l’ordine del giorno e la data. D’altra parte, non riusciamo a capire le motivazioni per cui l’opposizione consiliare, dopo esser stata presa a pesci in faccia dalla maggioranza, gli porga su un piatto d’argento l’occasione per autoglorificarsi e prendersi meriti immeritati proprio sullo stesso argomento, il tutto senza batter ciglio e senza raccontare la realtà ai cittadini”. L’ultima stoccata è diretta al capogruppo del Pdl, Francesco Filiani. “Riteniamo alquanto fuori luogo le parole espresse in Consiglio Comunale. Forse Filiani dimentica che i balzelli e i tagli da lui criticati in tale assise altro non sono che il frutto amaro di una classe dirigente nazionale fatta in parte da inquisiti, donne di bell’aspetto, faccendieri e lacchè, al quale lui stesso ha prestato con enfasi il fianco chiedendo e raccogliendo voti presso i cittadini. Che fosse arrivata l’ora di una sacrosanta e onesta autocritica´? Francamente dubitiamo ma, in fondo, finché c’è vita c’è speranza”.