Pescara. Potranno essere presentate sino al prossimo 28 gennaio le domande di accesso al contributo una tantum di sostegno al reddito, stanziato dal Comune di Pescara, per le famiglie in difficoltà.
Il nuovo bando è stato pubblicato sul sito internet del Comune lo scorso 28 dicembre e gli utenti hanno un mese a disposizione per presentare la domanda di ammissione che verrà poi esaminata da una Commissione ad hoc, sino all’esaurimento del fondo pari a 150mila euro stanziato dall’amministrazione comunale stessa.
“Obiettivo dell’iniziativa, ancora una volta – ha sottolineato l’assessore Guido Cerolini – è quello di dare un sostegno concreto a coloro che più duramente di altri sono stati colpiti dalla crisi, perdendo il posto di lavoro, sia se parliamo di un libero professionista costretto a chiudere la partita Iva, sia se parliamo di un lavoratore licenziato o sottoposto agli ammortizzatori, come la Cassa Integrazione. Cittadini che si ritrovano non più giovanissimi, magari con figli-studenti o disoccupati a carico, senza sapere come muoversi per fronteggiare le emergenze più immediate”.
I destinatari degli interventi ancora una volta sono i nuclei familiari, anche monoparentali, con almeno un figlio a carico, di età non superiore ai 25 anni, che si trovano in situazioni di difficoltà economiche. Il bando è aperto esclusivamente ai nuclei familiari pluriparentali e monoparentali, in possesso di requisiti come l’avere appunto almeno un figlio a carico convivente, di età non superiore ai 25 anni; avere la residenza nel Comune di Pescara da almeno 24 mesi alla data di apertura del bando; un reddito familiare Isee per il 2010 pari o inferiore ai 18mila euro; età dell’unico o di entrambi i genitori non superiore ai 55 anni; perdita del reddito da lavoro o da capitale di uno dei genitori nel biennio 2010-2011 e nel caso di lavoratori autonomi o liberi professionisti vale la data certificata della chiusura della partita Iva. In ogni caso la condizione di non occupazione deve sussistere alla data di presentazione della domanda. E ancora è richiesta la residenza nell’abitazione su cui sia stato contratto un mutuo per acquisto della prima casa o la locazione del valore annuo non inferiore ai 3mila euro. Nel caso di coniugi legalmente separati può accedere al contributo solo il coniuge affidatario dei figli in via prevalente ossia con cui i figli convivono. Inoltre i componenti il nucleo familiare, incluso il coniuge separato, non devono essere titolari di proprietà. Nel caso di genitori stranieri, almeno uno dei due dev’essere titolare di un permesso di soggiorno di lungo periodo.
Già fissato nel bando il metodo di attribuzione dei punteggi: 5 punti per licenziamento, cessazione di contratto o chiusura di partita Iva di entrambi i genitori o dell’unico genitore per le famiglie con un unico reddito di lavoro in assenza di ammortizzatori sociali; 4 punti per licenziamento, cessazione di contratto o chiusura partita Iva di entrambi i genitori o dell’unico genitore per le famiglie con un unico reddito di lavoro, in presenza di ammortizzatori sociali; 3 punti per licenziamento, cessazione di contratto o chiusura partita Iva dell’unico genitore lavoratore nei nuclei familiari monoparentali con unico reddito da lavoro e in assenza di ammortizzatori sociali; 2 punti per licenziamento, cessazione di contratto o chiusura partita Iva dell’unico genitore lavoratore nei nuclei familiari monoparentali con unico reddito da lavoro, in presenza di ammortizzatori sociali; 2 punti per licenziamento, cessazione di contratto o chiusura partita Iva di uno solo dei genitori, entrambi lavoratori, in assenza di ammortizzatori sociali; 1,5 punti per ogni figlio di età pari o inferiore ai 18 anni presente nel nucleo familiare; 1 punto per ogni figlio di età superiore ai 18 anni.
“A parità di punteggio – ha ancora proseguito l’assessore – abbiamo fissato già nel bando la volontà di dare precedenza a chi possiede il reddito Isee più basso, a chi ha più figli a carico e a chi ha perso il lavoro da maggior tempo. L’importo del contributo da erogare sarà pari a mille euro per un punteggio complessivo pari o inferiore a 6 punti; 1.500 euro per un punteggio superiore ai 6 punti, ma è evidente che. com’è accaduto lo scorso anno, se le domande ammesse non esaurissero la graduatoria, la somma residua sarà redistribuita tra i beneficiari nel limite di 500 euro in aumento rispetto al contributo assegnato. I contributi assegnati ovviamente non saranno cumulabili con altri interventi simili definiti da altri Enti o dai Servizi sociali del Comune superiori all’importo annuo di mille euro. Al nuovo bando potranno partecipare anche coloro che hanno presentato domanda lo scorso anno, semmai dovessero ancora trovarsi in una situazione di difficoltà lavorativa”.