Otto sono i punti sottolineati nel ricorso:
1) L’avviso pubblico ha bandito 2 posti a tempo indeterminato, in palese contraddizione con la deliberazione di Giunta n. 102 del 21/9/2011 ad oggetto “Approvazione nuova dotazione organica 2011”, con cui era stata approvata la previsione di 2 posti a tempo determinato.
2) L’atto deliberativo in questione non riporta il parere obbligatorio del Revisore dei Conti.
3) Alla deliberazione di Giunta 102 del 21/9/2011 non ha fatto seguito una necessaria deliberazione di “Approvazione del nuovo Programma triennale delle assunzioni”.
4) L’approvazione della nuova dotazione organica non è stata preceduta dalla dovuta Consultazione con le Organizzazioni Sindacali.
5) Per la procedura di mobilità esterna non è stata rispettata la previsione normativa che prevede la possibilità di procedere all’avvio della procedura concorsuale decorsi due mesi dalla ricezione della comunicazione a riguardo da parte del Dipartimento della funzione pubblica (in effetti dall’avvio della procedura alla pubblicazione del bando è passato solo un mese)
6) L’Amministrazione non si è ancora dotata di un Piano Triennale delle Azioni Positive, obbligatorio per gli enti locali in forza dell’art. 48 del D.Lgs. 11 aprile 2006, n. 198 –Testo Unico per le Pari Opportunità-.
7) La competente Giunta Comunale non ha ancora approvato il nuovo “Regolamento per l’ordinamento degli uffici e dei servizi”, alla luce dei principi contenuti nel D.Lgs. 150/2009 e in base ai criteri generali approvati dal Consiglio Comunale con atto deliberativo n. 117 del 30/12/2010, tra cui si prevedeva per il personale di ruolo il “riconoscimento delle progressioni di carriera nella forma del concorso pubblico con riserva dei posti a non più del 50% dei dipendenti,…”.
8) Il bando di concorso non è stato affisso nei luoghi pubblici del territorio comunale, come invece previsto all’art. 3 del vigente Regolamento Concorsi del Comune di Mosciano Sant’Angelo.
Di Matteo, Cianella e Martini, alla luce di “numerose presunte illegittimità”, chiedono all’amministrazione comunale di bloccare il concorso, nel frattempo si rivolgono al Prefetto di Teramo, alla Corte dei Conti e al Difensore Civico della Regione Abruzzo “affinché intervengano immediatamente, per quanto di loro competenza, al fine di evitare un ulteriore aggravio delle procedure concorsuali in atto, anche in riferimento alla salvaguardia degli interessi di trasparenza e legittimità dell’azione amministrativa di cui sono titolari i numerosi candidati coinvolti”. Dopo l’esternalizzazioni del servizio di trasporto pubblico e dell’asilo nido i tre consiglieri d’opposizione lanciano un appello anche alle Organizzazioni sindacali e alla rappresentanza sindacale unitaria dell’Ente affinché vigilino sul bando.