Il rappresentante della maggioranza nei prossimi giorni presenterà ai propri colleghi del centrodestra una mozione per chiedere di fatto lo smantellamento della Srl. “La società” spiega in una nota “è nata per salvaguardare i servizi e tutelare i lavoratori che non avevano un futuro, ma visto che le opposizioni e i sindacati continuano a specularci sopra, è meglio chiuderla e così non se ne parla più”.
Di Bonaventura si riferisce evidentemente all’ispezione interna, alle due inchieste della Procura ed agli esposti presentati dall’opposizione, che hanno portato alla ribalta, e nell’occhio del ciclone, la Teramo Lavoro. “E’ davvero troppo” aggiunge. “Ho il massimo rispetto della magistratura, ma sono sicuro della correttezza dell’operazione avviata. Le iniziative dei sindacati e dell’opposizione sono un attacco frontale alla classe dirigente della Provincia sferrato senza preoccuparsi delle persone che sono finite in mezzo”.
Di Bonaventura accusa il centrosinistra di fare politica “sulla pelle dei lavoratori” in un momento d’incertezza relativo anche al futuro della società in house. “Il problema non l’abbiamo creato noi” chiarisce “i precari in Provincia li abbiamo trovati e oggi qualcuno vuole anche darci lezioni”. Da qui la proposta provocatoria di smantellare Teramo lavoro. “Così dopo si tornerà a parlare delle persone e dei servizi che l’ente deve assicurare ai cittadini”.