Lo ha dichiarato in una noto il PD teramano dopo l’assegnazione delle deleghe da parte del Presidente della Provincia, Renzo Di Sabatino. Scelte che avevano già fatto infuriare il rappresentante del PD di Teramo in consiglio, Maurizio Verna, che aveva affidato a facebook il proprio sfogo.
“E’ inaccettabile – aggiunge il PD – come tali attribuzioni e le dichiarazioni connesse siano state dettate esclusivamente dalla necessità di risolvere o sanare questioni di ordine politico legate a particolari ambiti territoriali o per esigenze di qualche capobastone o capolista di ogni schieramento, senza tenere minimamente in considerazione gli interessi dei cittadini e dell’intero territorio della nostra Provincia oggi, peraltro, martoriata dagli ultimi disastrosi eventi. Una serie di decisioni che non fanno altro che allontanare ulteriormente dai cittadini l’istituzione Provincia che, pur restando ente costituzionale esponenziale di una comunità verso la quale rivolge servizi importanti, è stata smantellata negli ultimi anni dal disastroso processo di riforma avviato dalle leggi del Governo Monti prima e proseguito poi con la legge Delrio”.
Secondo i democratici teramani “un processo di riforma al contrario voluto dall’alto che, con l’elezione di secondo livello, ha creato, per le Province, un sistema istituzionale politicamente autoreferenziale, indebolito dai continui tagli del Governo e che, anziché ridurre i costi pubblici, sta facendo pagare ai cittadini le conseguenze in termini di incapacità di far fronte all’erogazione di servizi efficienti. A tale situazione il Governo deve cominciare a prestare un’attenzione seria, proponendo soluzioni normative immediate e stabili che consentano di ridefinire il ruolo della Provincia nell’assetto istituzionale.
In questa situazione la segreteria comunale ed il gruppo consiliare del Pd di Teramo, oltre ad auspicare “l’abbandono dei criteri meramente politici che hanno guidato finora le scelte, la presentazione delle liste e le discussioni”, lavoreranno insieme al consigliere Verna, a prescindere dalla ripartizione dalle deleghe, affinché “trovino reale rappresentanza nell’ambito degli organi provinciali le esigenze derivanti dalla comunità teramana nell’interesse esclusivo dei cittadini, non solo del capoluogo, ma dell’intero territorio provinciale”.