Termini e finalità dell’iniziativa sono stati illustrati nel corso dell’ultima seduta dell’assise civica dal consigliere Francesco D’Ambrosio, che già in precedenza aveva caldeggiato un impegno preciso da parte dell’amministrazione comunale nell’esaudire tale richiesta. ” La precedenta risposta che ho avuto dal sindaco” ha ricordato D’Ambrosio, ” non è piaciuta a me, all’associazione e sopratutto alla famiglia Fadani. Lasciarsi alle spalle questo evento tragico, purtroppo non è possibile, perchè significa rassegnarsi a vivere in un paese dove la malavita e la delinquenza la fanno da padrona. E se le istituzioni latitano, o fanno finta che nulla sia successo, o peggio ancora che si agevoli la possibilità di dimenticare, difficilmente riusciremo a consegnare, alle nuove generazioni, un paese dove sia possibile vivere nel rispetto della legalità”. Da quì, dunquel l’idea da parte dell’associazione di veicolare la proposta avviando una petizione cittadina, che a breve sarà consegnata al Comune. Nella circostanza, il sindaco Franchino Giovannelli ha ribadito che il nuovo spazio pubblico (con annessa area verde e anfiteatro) non sarà intitolato a Fadani, aggredito e ucciso da tre giovani rom nel novembre di due anni fa. Per quell’area (nella foto), infatti, si sta pensando ad una denominazione diversa (Parco della Pace o dedicato ai caduti di Nassirya). La proposta, è innegabile, ha creato qualche frizione dialettica in aula. La posizione dell’amministrazione civica, sull’argomento, sembra chiara, anche se non di assoluta chiusura. ” Una riflessione su questo argomento” ha puntualizzato Giovannelli, ” una volta che la petizione ci sarà consegnata la faremo e non ci sono pregiuziali di nessun genere, nemmeno nei confronti dell’associazione”.